Recensione “Eccetto TE” di Lisa Negrelli

 

 

 

Marina è un’ambiziosa dottoressa quasi quarantenne che lavora in una Clinica privata ed è ideatrice e fautrice di un progetto che sta portando a conoscenza la figura del “Lovegiver”, ovvero dell’assistente affettivo e sessuale delle persone affette da disabilità. La motivazione che l’ha spinta ad avanzare in questo suo difficoltoso e impegnativo percorso è una condizione di esperienza personale, dato che il fratello, da bambino, è diventato tetraplegico a causa di un tragico incidente che li coinvolse entrambi, dal quale lei però uscì illesa. Questo avvenimento scatena in lei un cambiamento profondo che la porta a deviare la strada che sembrava oramai tracciata dopo una forse banale Laurea in Psicologia, e investire quindi tutte le sue energie nella sua formazione di medico – che si discosterà poi da quella che è la medicina allopatica, classica – per potenziare e diffondere questa nuova figura professionale e, contemporaneamente, per portare avanti la sua relazione con il Dottor Belli, medico stimato nonché suo professore. Le cose procedono bene fino a che un enigmatico e fastidioso paziente arriva alla Clinica…Con l’ingresso in scena di questo misterioso personaggio tutto muterà, fino alla comprensione di ciò che è il reale viaggio della protagonista, ovvero un cammino di critica introspezione e conseguente profondo cambiamento verso la scoperta della propria vera natura e di ciò che, in fondo, tutti noi perseguiamo: la libertà di vivere la vita accettandoci per come siamo. Diversi, uguali..UNICI.

La tetraplagia e la tetraparesi sono argomenti che mi stanno molto a cuore.

Anch’io nelle mie notti insonni, tra lacrime e singhiozzi, l’incapacità di accettare, urla disperate, un cuore spezzato, ho studiato come un’ossessa cure alternative, sperimentazioni di nuove tecniche, iscritta a gruppi di sostegno, di medicina, di bimbi affetti di queste patologie, quindi, quando ho letto la trama di questo libro, ho pensato deve essere mio.

Qui naturalmente è fatto molto soft, è pur sempre un romanzo rosa e il lieto fine è d’obbligo.

Una dottoressa quarantenne, laureata in Psicologia, che metterà in pratica il “Lovegiver”, D.A.N.E., ovvero assistenza affettiva e sessuale alle persone affette da disabilità più o meno grave, una tecnica innovativa e che non riscontra sempre pareri positivi.

In queste attività dedite ai disabili conosce un ragazzo abbasta restio e mal disposto, Mr Simpatia, che rimetterà in gioco i suoi sentimenti.

Un libro che, se dapprima porta a gran voce la disabilità tra le pagine, poi lentamente ne discosta le sorti e l’importanza, rendendo unica-direzionale la trama, la storia turbolenta tra dottoressa e paziente.

Carina, mi ponevo molte aspettative che in parte sono state soddisfatte.

Leggerò il secondo volume della trilogia e vediamo dove mi porterà.

firma Claudia

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