Recensione “Dove il diavolo dice buonanotte” di K. A. Merikan

— Perdonami, Padre, perché ho peccato. —

Adam. Prete cattolico. Celibe. Non cede alla tentazione.
Emil. Peccatore. Seduttore. Un serpente. Affascinante da morire.

Dopo un’infanzia protetta governata dalla religione, Adam vuole solo essere un buon prete e rendere orgogliosi i suoi genitori. Ma è difficile rimanere virtuosi in una grande città come Varsavia, e quando commette un errore, la sua vita va in rovina. Viene mandato in un piccolo villaggio di montagna dove spera di liberarsi dalla vergogna e lavorare sulla moderazione.

Ma rimanere celibe diventa tutt’altro che facile quando incontra Emil, un uomo del posto con lunghi capelli scuri, un passato misterioso e poca moralità quanta fortuna. Emil non si fa scrupoli a flirtare con un prete. Peggio ancora, sembra determinato a gustarsi il frutto proibito e a scoprire i desideri che Adam ha sempre tenuto nascosti.

Lo strano villaggio nasconde segreti molto più sinistri dell’insaziabile desiderio di Adam per Emil. La vecchia magia slava incombe ovunque. La superstizione si mescola alla realtà. Qualcuno osserva ogni sua mossa. Qualcuno lo segue nel buio, in agguato nell’ombra dell’antica foresta. Adam è afflitto da eventi inquietanti, ed Emil potrebbe essere la sua unica salvezza, anche se è il diavolo stesso.

Può un prete condurre la pecora nera verso la salvezza, o è sempre stato il lupo per tutto il tempo?

POSSIBILI SPOILER:
Genere: Romanzo M/M paranormale dark
Contenuto erotico: Scene esplicite assolutamente bollenti ed emotive
Temi trattati: Occulto, stregoneria, miti e superstizioni slave, folklore, prete, amore proibito, hurt/comfort, metallaro, piccola cittadina, tentazione, religione, paganesimo, culto, antichi dei, possessione, demoni, magia, omofobia, bigottismo, pregiudizio, fare coming out, essere un pesce fuor d’acqua, anime gemelle, uomo misterioso, stuzzicare e poi negare
Lunghezza: circa 120.000 parole (standalone)

ATTENZIONE: Questa storia contiene scene di violenza, linguaggio offensivo, autolesionismo, e personaggi moralmente ambigui.

Hi readers Sale e Pepe, 

Oggi torno a parlarvi del mitico duo delle Merikan e del loro libro, “Dove il diavolo dice buonanotte”. 

Ho recuperato questa lettura in occasione dell’uscita del secondo volume, di cui vi parlerò a brevissimo. 

Posso dire, senza ombra di dubbio,  che Kat e Agnes hanno colpito ancora, stavolta con una serie di autoconclusivi dark paranormal romance dedicati all’occulto, al folklore e a tanto altro ancora. 

Come sempre le Merikan non ci vanno giù leggero e mi stupiscono con un romanzo fuori dagli schemi…molto fuori dagli schemi direi! 

Infatti vorrei fare un piccolo disclaimer prima di parlarne meglio, questa storia contiene scene di sesso con dubbio consenso, viene usato abbastanza spesso un linguaggio offensivo e vi sono personaggi moralmente ambigui. 

Per leggere questo (come tanti altri loro libri) ci vuole una mente molto aperta e in questo caso bisogna anche staccarsi dalla morale cattolica, pensare fuori da ogni regola e convenzione sociale. 

Se riuscite a farlo non fatevi scappare l’occasione di farvi trasportare nella città di Dybukowo, un piccolo paesino sperduto della Polonia. 

In questo libro troverete un’ambientazione particolare che fa da contorno perfetto ad una storia altrettanto inusuale, con sfumature che vanno anche al creepy/horror e non mancano di certo di tensione e  mistero, perché nulla è come sembra.

La parte folkloristica a mio parere, è descritta davvero bene, non “eccessiva”, neanche quando si tocca l’occulto e le usanze pagane più  sanguinose e tremende, ed in questo secondo me si nota la grande abilità delle autrici di descrivere qualcosa di disturbante senza renderlo tale. 

Ora penso che per dirvi qualcosa su Adam e Emil userò per iniziare ciò che le autrici stesse scrivono: 

Adam. Prete cattolico. Celibe. Non cede alla tentazione.

Emil. Peccatore. Seduttore. Un serpente. Affascinante da morire.

Ma saranno veramente solo queste le cose che li rappresentano? 

OVVIAMENTE no! 

Le Merikan anche stavolta hanno creato dei personaggi poliedrici. 

Emil e Adam sono due di quei protagonisti che non riuscirò a dimenticare così presto. 

Li ho trovati  davvero affascinanti, sono personaggi molto profondi e complessi, che hanno mille sfumature, apparentemente diversi e totalmente opposti l’uno a l’altro, ma in realtà anime complementari. 

Mi sono entrati nel cuore, anche se all’inizio, devo ammetterlo, Emil mi ha fatto una tenerezza incredibile con la sua sfortuna mistica e quindi è stato il primo dei due a conquistarmi.

“Quel ragazzo era una roccia, il tipo di persona che rideva di fronte alla sfortuna e che trovava sempre un modo per vedere qualcosa di positivo in una vita che sembrava piuttosto miserabile. Ma era solo un ragazzo. Piangeva e soffriva come chiunque altro.”

Quindi, ambientazione? 

Top! 

Personaggi? 

Super!

E per il resto? Contenuto erotico, sempre incredibile, le scene spicy sono bollenti ed emotivamente forti e sono, secondo me, dosate benissimo. 

Inoltre in mezzo a questi elementi troviamo anche altri temi: la religione e il pregiudizio e il bigottismo che ne derivano, il dolore di fare coming out e l’omofobia interiorizzata e infine l’amore, proibito ma rigenerante e totalizzante. 

“Non aveva bisogno di tenere a freno i suoi istinti o di sentirsi in colpa per amare la persona sbagliata, perché la natura non aveva fatto errori. La natura non aveva nulla a che fare con la moralità o le credenze, ma un uomo poteva essere contento solo se faceva pace con il proprio essere.”

Mi pare sia chiaro che lo stra consiglio e siccome sono già a metà del secondo, vi devo assolutamente dire che sto amando anche quello!!

ELEONORA

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