Recensione doppia “Tutto troppo complicato” di Anna Premoli

 

Fiscalista tutto d’un pezzo di giorno e lettrice di gialli di notte, Violante ama il mistero, ma di solito se ne tiene ben alla larga. Eppure, durante una festa organizzata da un’amica nel suo appartamento in Brera, è proprio il mistero a trovare lei. Dopo l’incontro con Amedeo, irresistibile collega con cui c’è un’intesa istantanea su un terrazzo illuminato dalle luci di Milano, la serata prende una piega del tutto inaspettata: lo splendido quadro che avevano notato nel lussuoso appartamento di fronte – linee spezzate, colori accesi, forse un’opera futurista di Umberto Boccioni – svanisce nel nulla. Che qualcuno si sia introdotto furtivamente nell’appartamento e l’abbia trafugato proprio mentre erano persi nei loro discorsi? Violante non esita un secondo e decide di andare a controllare. Insieme ad Amedeo si intrufola nell’appartamento in cerca di indizi. Detective improvvisati per nulla abituati all’avventura, i due si lanciano in un’indagine che li condurrà a caccia di vecchie agende e quadri dimenticati. In una Milano di luci e ombre, arte e segreti, quello che è iniziato come un gioco potrebbe però nascondere insidie che Violante e Amedeo neanche immaginano… Saranno pronti a rischiare tutto, compreso il loro cuore?

 

 

 

La vita di due fiscalisti può essere monotona quindi, quando ti viene servita l’occasione per movimentarla su un piatto d’argento, perché non coglierla?

Ambientato nella mia Milano, questo romanzo vede i tre protagonisti Violante, Amedeo e Jeanne (fiscalisti i primi due e artista la terza) in una rocambolesca indagine privata sul presunto furto di un’opera d’arte del Boccioni.

I tre metteranno in gioco le loro acerbe capacità investigative, rafforzate dal loro ingegno e supportate da conoscenze negli ambienti giusti, tanto da riuscire a fare più progressi dell’Ispettore Martini della Questura.

I protagonisti ci porteranno a spasso nelle zone centrali della città che sono state calpestate anche dal pittore Boccioni, ricostruendone la vita e le opere.

È una nuova Premoli quella che ci troviamo davanti, in questo ultimo romanzo ha lasciato da parte la sua irresistibile verve comica per dedicarsi ad argomenti più strutturati, che necessitano di una buona preparazione preliminare. Una mutazione che potrebbe deludere gli amanti dei suoi primi lavori ma che potrebbe conquistarne di nuovi.

Ho richiesto questo romanzo a occhi chiusi non informandomi nemmeno sulla trama, probabilmente peccando di imprudenza, perché tendo a non leggere nulla che sia ambientato nella mia città, almeno non in epoca contemporanea. Considero la lettura una parentesi di evasione e dovermi ritrovare negli ambienti che bazzico da una vita non mi ha stuzzicato quanto altri in località più “esotiche”, passatemi il termine.

È un romanzo carino, i personaggi sono simpatici, la ricerca storica è stata esauriente per l’argomento trattato ma non mi ha entusiasmato. È tutto in ordine ma non c’è stato nulla che mi abbia travolto al punto tale da considerare questa lettura fra le mie preferite.

 

 

Anna

firma Claudia

 


Lentamente, la Premoli si va scostando dal suo solito genere, abbandonando quasi del tutto il chick-lit per avere un approccio più “serio” nel romance.

Mi piace? Ho sempre scelto la Premoli per poter ritrovare quella leggerezza, l’ironia e la freschezza che erano il suo marchio di fabbrica e invece, ultimamente, mi sono confrontata con dialoghi più costruiti, personaggi carini ma non entusiasmanti, trame più fitte e complesse del solito.

L’ho trovato flemmatico, passatemi il termine, la lentezza è stata cruciale per lo svolgimento delle indagini, ma a discapito del fervore che normalmente colpisce il lettore scegliendo la Premoli.

Non dispiace certamente questa nuova veste ma chi, come me, ama l’ironia, le battutacce e quei battibecchi che tengono vivo il romanzo, questo libro è tutt’altro.

Siamo sempre a Milano, Amedeo e Violante si cimentano a fare gli Sherlock Holmes della situazione e, tra arte, furti e vie della bella Milano, il romanzo si dipana scorrevolmente.

Il finale è stato lasciato aperto, si spera in una continuazione?

 

 

Anna

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