Recensione “Dimmi che lo vuoi” di Kristen Ashley

 

 

 

 

Jules ha un conto in sospeso con i trafficanti di droga di Denver. Cerca di proteggere i ragazzi con cui lavora dal mondo criminale e ha capito che le leggi le stanno strette. È disposta a fare qualunque cosa per ripulire le strade e difendere chi le sta a cuore. Così si è trasformata in vigilante, ha imparato a cavarsela da sola e a lottare. Assistente sociale di giorno e giustiziera di notte. Per Vance, che ha deciso di guardarle le spalle mentre tenta di farsi giustizia da sola, il compito si prospetta tutt’altro che semplice. Nonostante l’attrazione tra loro sia innegabile, però, Jules non ha tempo da perdere: è troppo impegnata a cercare di salvare il mondo. Ed è così che mette su una squadra piuttosto bizzarra: Zip, il proprietario del negozio di armi, Heavy, un ex investigatore privato, e Frank, un misterioso lupo solitario. Ma è solo questione di tempo prima che Jules faccia arrabbiare seriamente qualcuno… qualcuno di molto pericoloso. Riuscirà a capire che se vuole davvero farcela, dovrà fidarsi di Vance?

 “Ho guardato Vance e ho avuto la sensazione che, una volta tanto, le nuvole che mi seguivano da tutta la mia vita si stessero aprendo e stessero lasciando filtrare i raggi di un sole meraviglioso”, nel primo capitolo Jules incontra Vance per la prima volta faccia e faccia e si inizia a intravedere in quella corazza qualche crepa, fino a ritrovarsi nei capitoli seguenti a leggere questa frase che ti lascia a corto di fiato.

Scopriremo una Jules impegnata nel sociale, a vendicarsi della morte del suo amico del centro, a mettere in prima linea la sua vita per la sua causa, senza più affetti, senza una famiglia su cui contare.

Di contro troveremo Vance che per cercare di aiutarla metterà a dura prova i suoi nervi.

Un caratterino niente male quello di Jules, paladina della legge o Catwoman della situazione, esilaranti i suoi pensieri “Le farfalle buone hanno cominciato a massacrare di botte le farfalle cattive”, tanto tenace e senza paura di notte, tanto fragile di fronte ai sentimenti.

La paura di perdere qualcuno a cui si tiene è sempre in agguato, sempre pronta a porre fine a qualcosa di buono e puro ma “La vita merita di essere vissuta se non ti prendi qualche rischio, Jules… sto parlando di mettersi in prima linea per salvare te stessa”.

Un amore non palesato subito, un amore abbastanza dispotico, un amore capace di scavare nel passato e inserirsi perfettamente nel presente.

Alcune frasi le ho trovate infantili però, stile “bacio con tanto di lingua” ripetuto molte volte, e altre cose del genere, libro scritto nel complesso abbastanza bene, dove la carne che arde sul fuoco viene cotta bene e per tutti i gusti.

Scritto interamente dal punto di vista femminile, con qualche perla nel finale.

Le parentesi aperte sono abilmente state chiuse con altrettanta abilità, personaggi ben delineati, batticuori assicurati, suspense e attimi di sensualità ben impostati e inseriti nella storia perfettamente, dialoghi e ambientazioni ben descritti.

Formidabili le riunioni delle Rock Chiks.

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