Il’ya è un giovane fotografo sportivo freelance con un amore spiccatissimo per l’hockey e il balletto e un’antipatia viscerale per il pattinaggio artistico sul ghiaccio. In apparenza cinico, sarcastico e con una propensione per gli uomini dal fisico massiccio e molto mascolino, durante una serata in discoteca Il’ya si ritrova suo malgrado stregato da un misterioso ragazzo androgino che sembra un folletto. Puck, come Il’ya finirà per ribattezzarlo, lo trascinerà dritto dentro un “sogno” da cui alla fine della notte Il’ya avrà ben poca voglia di svegliarsi. Ma sarà vero che gli incantesimi delle fate svaniscono sempre all’alba?
Il’ya è un fotografo freelance che ama l’hockey. La storia che ci racconta l’autore si svolge nell’arco di un giorno, a partire dalla notte in cui il protagonista viene convinto da un suo amico a passare la serata in un locale.
Più che una storia d’amore questa storia è il viaggio del protagonista attraverso se stesso. È un’introspezione continua dove Il’ya, cinico e sarcastico, si ritrova ad essere attratto da un ragazzo che è agli antipodi dal suo tipo ideale. Il’ya è sempre stato attratto dagli uomini forti e virili e invece si ritrova conquistato da questo ragazzo che lui vede quasi come un folletto. Nel suo immaginario il ragazzo gli ricorda Puck di Sogno di una notte di mezza estate, l’opera di Shakespeare.
È attraverso i pensieri e le emozioni di Il’ya che conosciamo Puck. Non una conoscenza superficiale ma ben delineata e profonda, quasi come se a parlare fossero entrambi.
È un racconto che ti avvolge e che si prede i suoi tempi per conquistare e ammaliare il lettore. È sensuale e intenso. Sicuramente una lettura consigliata per chi, come me, ama l’introspezione in tutte le sue sfumature. Per chi ama le belle storie, quelle che non sono solo storie d’amore ma anche di speranza e di riflessione.
SENSUALITA’:
RECENSIONE A CURA DI
EDITING A CURA DI
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