Recensione di “Rise – Una favola gay” di Keira Andrews & Leta Blake

 

 

 

 

 

 

Cosa succede quando Jack incontra un uomo affascinante in cima alla pianta di fagioli?
Voci sull’esistenza di un tesoro hanno spinto cacciatori di fortune ad arrampicarsi su quella magica pianta di fagioli, fino ad arrivare a un misterioso castello tra le nuvole. Quelli che sono sopravvissuti hanno raccontato di un gigante malvagio che protegge oro e gioielli luccicanti con selvaggia ferocia. Nessun uomo sano di mente oserebbe arrampicarsi, ma Jack non ha nulla da perdere. Evitato da tutti per i suoi maledetti capelli rossi e abbandonato dal suo amante crudele, vuole disperatamente trovare una vita di fuga dalla sua vita.
Rion non è un gigante, ma solo un uomo su cui ricade l’enorme peso di proteggere l’eredità della sua famiglia. È un uomo solo, ma con un profondo senso del dovere. Quando incontra Jack, tutto il suo mondo viene stravolto. Dopo un confronto di fuoco, l’attrazione tra i due è innegabile. Isolati, su tra le nuvole, Jack e Rion si abbandonano al desiderio, legandosi l’uno all’altro. Avranno il coraggio di lasciar andare il loro passato e inseguire i propri sogni?
Molto presto si ritroveranno a dover proteggere il tesoro e le loro stesse vite da una nuova minaccia. E, questa volta, hanno tutto da perdere.

Chi non conosce la favola di Jack e il Fagiolo Magico?

Le due fantastiche autrici di questo romanzo hanno preso questa favola nella sua interezza e l’hanno fatta loro… a modo loro.

Jack è disprezzato da tutto il suo villaggio perché è nato con i capelli rossi. La sua stessa madre lo abbandona appena può e il prete lo addita come “progenie del diavolo”. Vive in completa solitudine, schiacciato da un senso di colpa e di inadeguatezza, instillatogli dalla sua stessa famiglia, che crescendo diviene ancora più schiacciante quando scopre di avere un debole per gli uomini.

Ai margini del villaggio cresce la gigantesca pianta di fagioli che porta al castello tra le nuvole, meta, nel corso dei secoli, di avventurieri e pirati, tutti a caccia del suo favoloso tesoro custodito da un orco; ma l’orco ormai non c’è più da secoli, a guardia del tesoro ora c’è Rion, ultimo erede di una famiglia che per generazione si è tramandata l’onere e il dovere di sorvegliare l’immensa fortezza e i suoi segreti. Ed è lui che Jack troverà quando, disperato, scala la pianta.

Due uomini profondamente soli, feriti dai loro stessi congiunti, che scoprono che insieme stanno bene, insieme non si devono giustificare, insieme possono condividere le loro storie e i loro cuori.

E’ profondo il legame che si forma tra loro, ma la loro abitudine a stare da soli ogni tanto riaffiora, assieme ad antiche diffidenze e questo li porta a separarsi.

Quando Jack capisce di aver fatto un grosso errore, tornando al villaggio per pagare un debito tutti capiscono dove sia stato (specialmente il suo antico amante), scatenando una nuova caccia al tesoro, più crudele e decisa.

Rion subisce l’attacco dei predoni, ma Jack arriva in suo soccorso. Non solo salvandogli la vita, ma anche salvandolo da se stesso, e capisce che la sua vita vuota ora ha uno scopo.

I personaggi sono complessi, stratificati e profondi.

Le autrici trasportano il lettore nella profondità delle loro solitudini e intessono una trama nella trama che affascina e non fa staccare gli occhi del lettore dalle pagine del libro.

La trama è coinvolgente al punto che sembra di vivere sulla propria pelle le emozioni che trasmette.

… “ Con il cuore che gli batteva forte, gli si avvicinò, tenendo stretto il

pentolino nel caso avesse dovuto colpirlo di nuovo. Fu difficile capire se

respirava ancora sotto quel mantello, ma il petto dell’uomo sembrava

muoversi. Pervaso da una curiosità incontrollabile, Jack gli tolse la

maschera dal volto.

Rimanendo quasi senza fiato, Jack scoprì il volto più bello che avesse

mai visto. ….” (cit.)

Giudizio finale ottimo e lo consiglierei sicuramente.

SENSUALITA’

RECENSIONE DI

EDITING A CURA DI

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