La voce narrante è quella di Javier, un concittadino e vicino di casa di Juan Carlos e Armando che per anni, per una vita intera, osserva da lontano e silenziosamente i due uomini. Due amici, ognuno con la rispettiva famiglia, che sembrano nascondere un legame più intimo di quello che mostrano in pubblico.
La vicenda è ambientata in un piccolo paese sperduto del Sud America e i protagonisti sono il riservato Juan Carlos, insegnante di scuola elementare dalla pelle bianca, uomo che agli occhi di tutti conduce una vita morigerata, riflessivo e taciturno, e Armando, medico dalla pelle nera come l’ebano, impegnato nel sociale e professionista stimato che gode dell’affetto di tutti i suoi concittadini.
I due amici sono stati segretamente amanti durante la loro giovinezza, è un loro vecchio compagno di studi a raccontarlo alla voce narrante. Voce di un uomo che inizia a studiarli. Nota che, molto spesso, dove si trova l’uno si trova anche l’altro ed inizia a seguirli fino a lasciarsi prendere completamente la mano. Javier si farà spettatore della loro vita, prenderà nota dei loro spostamenti, ascolterà le loro conversazioni scoprendo così che i due continuano ad incontrarsi privatamente.
Desidera a tal punto venire a conoscenza del segreto che custodiscono che si insinuerà inosservato nella loro quotidianità svelandoci i retroscena di due vite che, agli occhi di tutti, sembravano prive di ombre.
“La parte sospesa del cuore”… il titolo è già tutto un programma. Ho letto questo racconto in pochissimo tempo, un po’ per la lunghezza e un po’ perché, per la seconda volta, mi sono persa tra le righe scritte da Emiliano.
Fino a poco tempo fa non avevo ancora letto niente di questo autore e sinceramente non mi rendevo minimamente conto di quello che mi stavo perdendo.
Il suo modo di scrivere ti rapisce e ti riporta alla realtà solo dopo aver visto la parola fine.
Non si tratta del classico romance a cui siamo abituate, ebbene no, ma ogni suo libro, ogni suo racconto è un’esperienza di vita, ci insegna qualcosa e questo qualcosa è nascosto nella vita e nei trascorsi dei nostri protagonisti!!!
In questo specifico caso la storia ci viene narrata da una terza persona, una persona che per anni ha seguito tipo stalker i due ragazzi, che a suo modo si è affezionata a loro e che li avrebbe difesi da tutto.
Non ci viene detto dall’autore l’epoca in cui questa storia viene vissuta, ma mi sono immaginata un paesino nel mezzo del Brasile nei primi anni settanta, non so perché, ma mi sono immaginata questo e Juan Carlos e Armando sono poco più che adolescenti quando s’incontrano.
Il loro amore, purtroppo, non è semplice e per tutto il racconto ho avuto il groppo in gola. Fortunatamente non ho mai vissuto niente di simile ma, come vi dicevo all’inizio, il modo in cui la storia viene raccontata e le emozioni che trapelano sono talmente intense da farti mettere nei loro panni, anche se direttamente non hai mai vissuto niente del genere.
Per ogni cosa c’è il suo tempo…questo è quello che ci è stato insegnato. Invece non è così, o almeno non è così per l’amore. L’amore va vissuto fin dal primo momento in cui arriva, perché poi potrebbe essere troppo tardi. Gli amori, quelli veri, non devono essere nascosti e trattenuti, devono nascere, crescere, avere il loro spazio. Il vero amore non muore, nonostante gli anni e nonostante le gabbie che vogliamo costruirgli intorno e nessuno dovrebbe tarpargli le ali.
Questo è quello che questo racconto mi ha lasciato dentro, questo è quello che mi ha insegnato e tra lacrime e qualche singhiozzo sono stata felice di scoprire che quel bellissimo amore non è stato distrutto nemmeno dalla morte!
Ecco cosa penso…penso che un autore in grado di farti provare certe emozioni non dovrebbe mai smettere di scrivere e di regalarci questi piccoli momenti magici.
Sensualità:
Recensione:
Editing:
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