Recensione di “Anima Country” di Remmy Duchene

 

 

 

 

 

 

Quando Jackson Rowlings fa coming out perde tutto, dalla sua casa discografica fino alla sicurezza necessaria per esibirsi sul palco, e si convince che il mondo ce l’abbia con lui. Distrutto e spaventato, si rifugia nel suo ranch a Hellesford. Desidera solo trascorrere il resto della sua vita in tranquillità e lontano dai riflettori.

Ma il destino interferisce con i suoi progetti.

Marques Lopez è il proprietario della Phoenix Records e non solo non sopporta quello che è successo a Jackson, ma ritiene che l’uomo abbia ancora molto da dare all’industria musicale. Si reca quindi nella piccola città di provincia per cercare il cantante e, quando lo trova, scopre che è solo l’ombra dell’artista che era un tempo. A peggiorare le cose, il cuore e il corpo di Marques lo pongono davanti a una scelta difficile, se non troverà il modo di conciliare affari e piacere.

Che dire un racconto che si legge velocemente, peccato… la storia poteva essere sviluppata meglio, invece è stato fatto tutto di fretta.

Una mancanza, per me, è  l’assenza di descrizione dei personaggi: a parte una frase in cui è descritto il tipo ispanico con i capelli scuri e gli occhi neri, non ho trovato nessun’altra descrizione del personaggio principale…in pratica nella mia mente l’immagine di queste due persone era pressoché nulla.

Un libro in cui i personaggi si alternano nel raccontare le loro emozioni, i loro pensieri. Più che altro, dopo cinque minuti di conoscenza già hanno un’erezione…

Non ho trovato grandi emozioni all’interno che mi facessero pensare  ad un bel racconto, forse per la brevità del testo.

 

SENSUALITA’

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