Recensione “Da quando ci sei tu” di Penelope Douglas

 

Jared ha smesso di provare emozioni. Il suo è un viaggio tra la rabbia e l’indifferenza, senza fermate intermedie. Qualcuno lo odia, altri lo temono. Ma nulla può ferirlo, perché a lui non importa di niente e di nessuno. Tranne che di Tate. La ama così tanto che certe volte gli sembra addirittura di odiarla. Detesta il fatto di non riuscire a lasciarla andare. Un tempo erano amici, ma poi Jared ha capito che non riusciva a fidarsi di lei. Ha provato ad allontanarla. L’ha ferita, respingendola, ma sente di avere ancora bisogno di lei. Litigarci, sfidarla, prenderla in giro e perseguitarla lo fa sentire vivo. Fin quando Tate, improvvisamente, parte. E al suo ritorno, un anno dopo, sembra molto cambiata. Il rapporto tra lei e Jared non potrà più essere lo stesso…

 

 

Questa autrice a volte si odia, mentre altre (la maggior parte) si ama; è in grado di spaziare in genere, protagonisti, storie originali (anche se a volte cade nei clichè), ma ogni suo libro cattura l’attenzione del lettore e si parla per giorni o settimane delle sue uscite.

 

Jared e Tate un contrasto assoluto, un amore incapace di dissolversi, che fa male a tal punto da lasciarlo andare e cercare di viverne senza. Sarà possibile?

Questa è la loro storia.

Jared è il bad boy per eccellenza, e loro insieme sono letteralmente due pazzi, si sovrastano, si annientano; il loro passato e il loro presente riescono a scombussolarti l’anima.

Scritto interamente dal pov maschile (mentre il primo era dal punto di vista di Tate), l’autrice dà voce al protagonista maschile.

È il bullismo il vero protagonista del romanzo, lascio a voi le considerazioni su questa storia che è da capire, assimilare e da saperne parlare, senza troppi giri di parole, senza soffermarsi sulle apparenze.

Non si deve giustificare, ma solo capire…

È la parola riscatto che salta più all’occhio in questo libro, Jared avrà il suo riscatto e il suo modo di spiegare le cose.

Il passato di lui ci investirà in pieno e noi dovremmo essere pronti a soffrire con lui.

 

 

Anna

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