Recensione “Cronache di una strega per caso – I tredici rintocchi” di Mirta Drake

Ultimo e conclusivo volume della saga di Cronache di una Strega per caso, Tredici Rintocchi ha inizio tre anni dopo agli eventi de “I Segreti del Vichingo”. Ritroviamo Mirta stressata dalla vita coniugale, in profonda crisi personale, anche perché Marco è lontano. Il Vichingo infatti è alle prese con la gestione delle tenute svedesi che ha ereditato, un ruolo in cui si sente fuori posto.
Sfruttando la narrazione alternata, già sperimentata nel terzo volume, i due raccontano, con dei flashback, gli eventi che li hanno allontanati durante gli ultimi tre anni. Ricordi ricchi di sesso, passione, qualche gioco erotico, un po’ di trasgressione sentimento e molta ironia.
Mirta adesso ha un nuovo mistero da scoprire, legato a un tatuaggio che solo lei riesce a scorgere. Ha anche un nuovo amico-nemico, uno psicologo un po’ strampalato che – involontariamente – le stravolgerà la vita frugando nella sua mente “tenebrolesa”. E poi ha un divertente incarico lavorativo che tuttavia diventerà sempre più difficile da gestire portandola, a sua insaputa, verso un inevitabile disastro.
Marco invece, straniero nella terra natia, dovrà affrontare insormontabili ostacoli per riuscire a fare chiarezza nei propri sentimenti.
A tutto ciò c’è da aggiungere che sui due pende uno strano maleficio, di cui sono completamente all’oscuro, e sarà proprio la madre di Mirta, meglio nota come “il Generale” ad aiutare la nostra strega a fare luce su molti aspetti della sua vita che ignorava.
Ci sarà spazio anche per le esilaranti vicende dei loro amici, fra incredibili colpi di scena sullo sfondo di una quotidianità più matura a cui Mirta stenta ad adattarsi. Rivelazioni, intrighi e misteri per il volume conclusivo delle avventure della Strega più scanzonata che ci sia, che accarezza il paranormale e strizza l’occhio al giallo in un girotondo di rocambolesche avventure intrise di passione e sentimento, per un finale magico.
“La magia è proprio questo, è il dono di credere nell’impossibile così fermamente da renderlo possibile.”
Il mio editore vuole che vi avvisi che in questo ultimo quarto volume c’è molto meno sesso e più narrazione. Se volete godere delle fantastiche scopate di Mirta e Marco, dovete rileggervi i primi tre volumi. In totale sono solo 1750 pagine.

Eccomi qui seduta davanti al pc a parlarvi di un romanzo meraviglioso che ho avuto l’onore di recensire in anteprima per voi.

Cronache di una strega per caso – I tredici rintocchi, quarto e ultimo volume di questa saga che mi ha letteralmente stregato il cuore.
Tendenzialmente quando finisco di leggere un libro, mi butto subito nella scrittura della recensione per non rischiare di dimenticare con il passare dei giorni, le sensazioni che quest’ultimo mi ha regalato.
Questo romanzo, per me è stato l’eccezione che invalida la regola, poiché una volta terminato, ho sentito la necessità di prendermi una pausa, per riuscire a metabolizzarlo e farne così una recensione che gli rendesse giustizia.

I protagonisti di questa splendida saga oramai li conosciamo: Mirta la strega per caso e Marco il vichingo innamorato (Vi: “non dimenticarti di me ci sono anche io, un po’ distratta forse ma ci sono, più bellerrima che mai).
In quest’ultimo capitolo della loro strampalata storia d’amore, i due, costretti alla lontananza fisica, dovranno fare i conti con loro stessi e con le loro paure più recondite, alternandosi e nello stesso tempo fondendosi nella narrazione, regalandoci cosi due punti di vista che ci permetteranno di conoscerli più a fondo.
In un crescendo di emozioni, Mirta ci dimostrerà che non è sbagliato credere nella magia dell’impossibile e Marco che anche i veri duri soffrono.
Nuovi sentimenti e nuove consapevolezze si fanno strada nel cuore e nella mente di Mirta, che conoscerà anche un lato “oscuro” della temuta e tanto amata madre, meglio nota come “generale” che la porterà a conoscere un segreto legato alle donne della sua famiglia.

I personaggi secondari, non sono mai in secondo piano, anzi, tra i nuovi arrivati impareremo ad amare l’anticonvenzionale psicologo, che accompagnerà Mirta verso la soluzione di un mistero legato al suo nuovo tatuaggio.

Questo ultimo capitolo della saga, ci mette davanti agli occhi una crescita esponenziale sia nello sviluppo della trama, che nello stile di scrittura.
Nel primo capitolo della saga, lo stile è molto lineare e a tratti timido, così come la protagonista e probabilmente l’autrice stessa.
Con l’evolversi della storia arriviamo a quest’ultimo capitolo, più complesso e consapevole, senza mai perdere lo stile ironico e divertente che ha contraddistinto l’intera saga.
L’autrice cresce insieme ai suoi protagonisti e ce lo dimostra creando una struttura complessa caratterizzata da un macchinoso incastro di storie nelle storie e qualche dejavù che, a chiunque non fosse dotato della sua maestria nello scrivere risulterebbe difficile gestire.
La padronanza e il talento di questa bravissima autrice invece le permettono di districarsi con estrema facilità dando al lettore un racconto emozionalmente laborioso.
Ritroviamo l’intimità del primo capitolo, ma sviluppata con maggiore maturità.
I protagonisti sono cresciuti e così anche i loro sentimenti e le loro paure, che affrontano con maggiore enfasi.
Ritroviamo molti momenti del passato, raccontati con una visione più adulta che ci permette di comprendere più a fondo le loro emozioni e le motivazioni che li spingono a determinate scelte.
L’erotismo, in questo ultimo capitolo meno presente (ma comunque di qualità diciamocelo) funge da veicolante (hai detto lubrificante?) per i sentimenti.
Ogni rintocco è un viaggio nelle profondità dei protagonisti (non solo emotive), che ci trascinano in un vortice di emozioni forti, narrate in maniera tale da non lasciarci la possibilità di lasciarle scivolare, il lettore dovrà viverle con loro.
Adrenalina, lacrime e risate, si alternano senza lasciare un attimo di pace al lettore.

In una società fatta di pregiudizi subdoli e violenze ingiustificate, questo romanzo ci regala anche una meravigliosa lezione di autostima e consapevolezza che tutti, dovrebbero imparare a memoria.

Cronache di una strega per caso- I tredici rintocchi: un romanzo, che ci costringe a guardarci dentro, nudi e vulnerabili e a fare i conti con noi stessi e le nostre insicurezze.
Un romanzo che fa vivere emozioni forti, vere e a volte dolorose, attraverso l’intelligenza e la leggerezza dell’ironia.
Un romanzo che mi ha toccato nel profondo e che consiglio di leggere a chiunque abbia voglia di ridere a crepapelle ed emozionarsi fino alle lacrime (Vi: “e a vivere sensazioni, come dire, vibranti).

Ps. Così come per i tre precedenti capitoli l’autrice della recensione non si assume nessuna responsabilità per le frasi tra parentesi che sono opera di Vi la vocina (Vi: la stupenderrima vocina).

 

SENSUALITA’: 

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EDITING A CURA DI: 

 

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Una risposta a “Recensione “Cronache di una strega per caso – I tredici rintocchi” di Mirta Drake”

  1. Avatar Mirta

    Grazie davvero per questa stupenderrimissima recensione che ha colto davvero in pieno, con sensibilità e accuratezza ogni sfumatura del romanzo! Anche Vì ringrazia!

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