Recensione “Come un uragano” di Elle Grimmie

 

Danny Hastings ha vent’anni, un sogno che non osa realizzare e fin troppe paure, nascoste dietro ad un bel visetto dall’aria dura e perennemente adirata.
È un finto ribelle, abituato a celare ogni fragilità sotto ad una maschera, mostrandosi forte.
Odia gli uomini in divisa, tutto ciò che impone delle regole e detesta il lavoro di suo padre, famoso avvocato che a sua volta ha seguito le orme del genitore.
Che sia per caso, per volere del destino o più plausibilmente perché lui e i suoi amici continuano a disturbare la quiete pubblica, Lewis Hale, affascinante agente di Polizia da poco arrivato in città, entra a far parte del suo mondo, capovolgendone l’intera esistenza.
Danny capirà che a volte, nella vita, non tutto giunge per nuocere, proprio come l’amore, che non avverte, non lascia scampo, arriva e travolge tutto, come un uragano.

Un macho vero, un poliziotto che crede fermamente nel suo lavoro, un uomo maturo di quasi quarant’anni e un ragazzino appena ventenne, viziato che odia le regole. Più sbagliati di così non potrebbero essere, ma è risaputo che contro la chimica e l’amore, nulla si può. È attrazione fin da subito, fin dal primo incontro, tanto che Danny, figlio di un affermato e stimato avvocato, torna alla ricerca di Lewis, l’agente che la sera prima era dovuto intervenire per le bravate del giovane e dei suoi amici. È pressante Danny, al limite del fastidioso, ma forse è proprio quello di cui ha bisogno il nostro sexy agente. L’autrice sulle note specifica che questo è un racconto breve, più che una vera storia, ed è, in effetti, tutto troppo veloce. Nella trama sono presenti temi importanti, quali gli stati d’ansia e il disagio emotivo. Temi che però sono stati trattati in modo troppo affrettato e superficiale in proporzione alla loro importanza.

Non si entra mai nello specifico lasciando aleggiare le sensazioni e le emozioni negative che il protagonista affronta, e, chi le ha provate sa che non sono semplici come invece appaiono.

La scrittura è lineare e scorrevole, purtroppo in terza persona e questa è una cosa che non amo particolarmente.

La storia di per sé c’è, e regge, l’autrice prova a movimentarla in un paio di occasioni, ma senza troppa enfasi o efficacia, tutta la trama andrebbe un po’ più approfondita a mio parere. È il suo secondo libro che leggo, so quello di cui è capace e qui non ci siamo proprio. Per ciò che riguarda le scene di sesso, i vocaboli usati sono poco appropriati: ricordano il vocabolario di un adolescente arrapato che si lascia trasportare dagli ormoni e dal dirty talking esagerato. Anche se parliamo di uomini con la U maiuscola, mi è sembrato un po’ eccessivo.

I sentimenti, le emozioni, le sensazioni provate dai protagonisti sono snocciolati fin da subito senza lasciare quella trepidazione che il lettore si sente addosso, mano a mano che prosegue con la lettura. Non è per il fatto che è un racconto breve, perché ne ho letti altri con meno pagine ma con più trasporto. In conclusione, mi dispiace ma è un no pieno.

BARBARA M

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