Recensione “Come stelle senza cielo” di AnnaMaria Bosco

 

Stefania ha sempre cambiato. Casa, abitudini, città, nazione. Del resto, quando hai un padre diplomatico, ti sembra naturale. E anche se ormai è qualche anno che vive in Giappone, non riesce ancora ad abbandonarsi all’idea di affezionarsi a un luogo.

Per Keizo il concetto di casa è qualcosa di doloroso. Radici profonde e sofferenze indicibili sono nascoste tra le mura e tra i suoi ricordi. Orfano, con troppe responsabilità sulle spalle, ha imparato a gestire la sua vita in silenzio e lontano dalle persone.

Durante la festa di Tanabata, le loro vite si incrociano e tutto cambia. Lui è deciso a tenerla a distanza. Quella ragazza ha un nome strano, impronunciabile, e un accento terribile. Avrebbe bisogno di lezioni di giapponese perché così è davvero impossibile capirla. Stefania invece vede nel ragazzo un’anima affine, fuori posto nel mondo, esattamente come lei. Non potrebbero diventare amici?

A volte la vita ti dona un’occasione per rinascere, per scoprire che sei in grado di amare, amare sul serio. Ma è davvero così semplice? Le ferite dell’anima sono nascoste, ma fanno comunque male. I due potrebbero essere l’uno la medicina dell’altra o, nel peggiore dei casi, una dannazione.

Una cosa è certa. Una volta che si incrocia lo sguardo giusto, la tua vita non sarà mai più la stessa. E guarderai il cielo nella speranza di trovare risposte alle tue domande.

 

Una dolcissima lettura ambientata in una nazione che da sempre amo: il Giappone.

Tradizioni, cultura, cibo e lingua, la protagonista si destreggerà in questa nuova avventura; trasferitasi con il padre in questo nuovo mondo, andrà sempre alla ricerca di cose e conoscenze nuove.

Incontra per caso Keizo e intraprenderà questa nuova amicizia.

Keizo non ama i rapporti sociali, anzi odia farsi toccare, scopriremo il suo disturbo, l’afefobia, e la paura che lo attanaglia metterà quei piccoli paletti da superare.

“Perché tu hai bisogno di me tanto quanto io ho bisogno di te. È uno scambio alla pari.”

Non sarà un rapporto semplice il loro, ad ogni piccolo gesto di affetto ne corrisponde la fuga e la paura, Keizo e Hanawa scopriranno insieme cosa significa amare.

“Mi fai desiderare l’impossibile, ma io sono solamente un pazzo e resterò tale… Aiutami a vivere ti prego, perché io non ci riesco più. Senza di te non ci riesco.”

Ma quando il rapporto diventa stretto, lasciarlo andare sarà la carta per il futuro.

“Sono come una stella senza cielo, in attesa di brillare ancora.”

Malinconico, dolce, delicato, una sorta di young-adult, in una delle ambientazioni più spettacolari di sempre.

Ho amato entrambi i protagonisti e devo ammettere che, nelle loro mancanze e paure, ho scoperto un po’ di me stessa.

Ottima prosa, ottima storia, i protagonisti poi entrano in punta di piedi nel cuore per rimanerci per sempre.

 

 

firma Claudia

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