Recensione “Come la neve” di Davidson King

 

 

 

Da quando è fuggito da un passato che lo avrebbe condannato a morte, Snow si nasconde nelle strade.
Non dire a nessuno il tuo nome.
Non rivelare a nessuno i tuoi segreti.
Non fidarti di nessuno.
Queste sono le regole della strada.
La sua vita cambia quando salva un bambino di otto anni da una morte violenta.
Christopher Manos è uno dei capi criminali più potenti del Paese.
Non chiedere a nessuno di fare ciò che tu non saresti disposto a fare.
I segreti possono ucciderti.
Non fidarti di nessuno.
Quando il nipote di otto anni scompare, non si aspetta che il salvatore del bambino diventi anche il suo.
Un uomo dal passato pericoloso e uno dal futuro altrettanto pericoloso trovano l’amore in mezzo a omicidi e violenza. Ma con la vita di Snow costantemente sotto minaccia, riuscirà Christopher a far sì che tutto quello che hanno non si sciolga come neve al sole?

Un libro dal ritmo serrato, copertina fantastica e pov alternati, risultato? Una bellissima lettura.

Siamo ad Haven, la città di Snow. Lui salva un bambino da una brutta fine, non prevedendo che la sua vita da quel giorno cambierà, conoscerà la famiglia Mason e tutto quello che la circonda e la rende crudele e conosciuta.

La lettura si presenta sul dark, ma le situazioni divertenti create dall’autrice la rende molto scorrevole e semplice, lallontanandola dal genere angusto e cruento.

E’ un libro che pone una sorta di equilibrio tra ciò che è bene dal male, un equilibro tra la bellezza e la delicatezza di Snow dal mondo criminale e cruento di Christopher, un equilibrio creato da amore e passione, un equilibrio capace di destabilizzare vite, cuore e realtà.

Mi sono lasciata trasportare dalla delicateza della prosa e dall’ironia delle battute di Snow, situazioni che allegeriscono la trama ben sviluppata.

I personaggi si equivalgono se Snow rappresenta ironia, arguzia, intelligenza e parte angelica con il suo aspetto, Christopher è un’esplosione di arroganza e forza, ma i sentimenti di entrambi li porteranno alla salvezza.

Lo consiglio? Certamente.

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