Recensione “Ciò che resta del mio amore” di Staci Hart

 

 

 

Quando Rose Fisher prende una decisione, non c’è modo di farle cambiare idea. Dopo che Patrick l’ha scaricata senza nessun preavviso, presentandosi con un’altra sottobraccio, Rose ci ha messo una pietra sopra. Il problema è che Patrick non è scomparso dalla sua vita: lo vede al bar con i loro amici, per le strade che Rose frequenta di solito, e persino ogni tanto nei propri sogni. Un tormento. Ma se non può tenerlo a distanza, è almeno determinata a trattarlo semplicemente come un amico. Niente di più. Patrick Evans sa bene che ogni azione comporta delle conseguenze. Quando i tuoi se ne vanno, resti da solo. E quando scappi dalla ragazza che ami, la perdi. Ora ha finalmente l’opportunità di ricostruire il ponte che ha bruciato, nonostante sia consapevole che non avrà gioco facile. Eppure dovrà lottare per lei, perché è certo che Rose è la persona che desidera davvero. Difficile sarà farle ammettere che anche per lei è così…

Mi è piaciuto molto lo stile del romanzo, semplice e diretto, la storia seppur non molto originale intrattiene il lettore.

Patrick lascia Rose per paura di non essere abbastanza, per paura di gestire quello che provava per lei, eppure lei era la sola donna che gli facesse lo stesso effetto di una droga, era la sua “cosa a colori” in una vita in bianco e nero.

La separazione tra i due non è delle migliori: Rose si rifugia nel mutismo e in un astio nei confronti di Trick, dove non c’è spazio per dialoghi; perdono o amicizia.

“Mi aveva ferito abbastanza in profondità da farmi capire che non potevo dimenticare. Non era possibile riparare la nostra storia… Ci sono cose che perdono, ma l’umiliazione non è una di queste. E la freddezza era l’unico modo che conoscevo per proteggere il mio cuore spezzato.”

Ma lo zampino di due amici farà sì che la coppia, seppur a malincuore, si riavvicini.

Troveremo Patrick, clandestino nell’appartamento di Rose, in cerca di “Asilo politico”, una tregua in memoria della vecchia amicizia, che metterà i due cuori infranti a confronto, le debolezze e le paure verranno allo scoperto, e la passione creerà dubbi.

Il muro innalzato tra di loro, con filo spinato e vetri rotti in cima, inizia a sgretolarsi ai primi tocchi, a quegli sguardi penetranti, assisteremo ad un ninja dei sentimenti, pronto a tutto per la sua dama, ma il suo passato sempre in agguato farà vacillare quella poca fiducia in se stesso e il carattere testardo e caparbio di lei non faciliterà di certo la salita di quel muro.

“Fai sempre così. Te ne vai. Non possiamo risolvere niente perchè tu non parli.”

“Volete stare insieme, ma non lo fate, e perchè? Perchè avete una finta paura che uno di voi farà male all’altro?”

Sentirsi velenoso, tossico, inadatto a lei, lui non è abbastanza, lui che combatte ogni giorno contro la sua dipendenza, lui che inquina ciò che tocca.

“Ti odio, e ti amo, e odio il fatto che ti amo.”

Incomprensioni, paure che mettono a repentaglio l’intero sistema del cuore, un amore soffocato e la fuga è la sola via d’uscita.

“Ti amo Rose” – “Anch’io ti amo. Anche quando fa male.”

Ho amato questo libro anche, soprattutto, per le debolezze dei protagonisti divenute forze e punti di partenza di un qualcosa, dove solo il cuore si vedrà come protagonista.

Patrick è un uomo rotto, velenoso, eppure così umano, così raggiungibile ed è facile innamorarsene, anche quando tutto sembra andargli contro.

Ho adorato gli amici della situazione, le storie che si intrecciano alla principale innescando la curiosità e la voglia di scoprirne altre.

Ottima lettura, a parte qualche piccolo refuso, lo consiglio.

 

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