Recensione “Casa di farfalle. Storie di donne” di Francesca Petroni

 

Quando Claudia chiama il numero che appare su una rivista è un’adolescente stanca e depressa. Vuole solo aiuto per cambiare la sua vita. Non sa che, da quel sì sussurrato a un uomo misterioso, la sua esistenza sarà stravolta in modi che non può immaginare. Passione, smarrimento, rivalsa, dolore, lussuria sono solo alcune delle emozioni che la sua nuova vita le metterà di fronte. Ma sarà un sentimento proibito quanto travolgente, a ricordarle cosa significhi dare se stessi senza chiedere niente in cambio. Proprio lì, nella Casa delle Farfalle, dove tutto ha un prezzo, persino l’amore.

 

Francesca, mi hai massacrato!

Sarà il nome della protagonista, sarà che so cosa vuol dire la fame nervosa a quei livelli, sarà che l’ho sentita fin dentro le ossa, ma questa storia mi ha dilaniata, all’inizio.

Non sapevo cosa aspettarmi, perché avevo deciso di leggere il libro senza neanche aver letto la trama, visto quanto ho apprezzato altri romanzi della stessa autrice. Non volevo lasciarmi scappare altri suoi libri, in attesa del suo ultimo lavoro, in uscita a ottobre.

La storia è inaspettata, è la concretizzazione di una trasformazione non voluta ma, in realtà, in qualche strano modo, agognata. La voglia di fuggire da una vita a cui non si sente di appartenere, la paura a volere di meglio, la sensazione di non meritarselo quel meglio… Claudia non sa, non capisce cosa vuole.

“Ecco, forse sono io che mi manco. Non so chi sono, non so chi dovrei essere.”

 

E, pur restando se stessa, perderà una parte di quel sé per diventare qualcun altro, aiutata da uno strano individuo che si fa chiamare Terenzio, un nome falso, certo, ma un personaggio tanto intenso quando la storia stessa, uno di quelli che fa mettere in dubbio anche il lettore.

Scritto benissimo, come ogni altro suo libro, con una perfetta caratterizzazione dei personaggi.

Questo romanzo non è per i deboli di cuore e non per tutti i gusti: è duro, schietto, psicologicamente violento quanto basta, ma decisamente imperdibile.

 

 

firma Claudia

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