Recensione “Candy” di JENNY ANASTAN

 

 

 

C’è chi spende la sua vita assecondando i desideri altrui, mettendo da parte i propri. E c’è chi, nel ricordo di qualcuno che ha sbattuto una porta dietro di sé, spreca la propria esistenza cercando di dimenticare il dolore.

Opal ce l’ha fatta: si è realizzata, aprendo la propria agenzia di eventi prima dei trent’anni. Ha un fidanzato devoto e delle amiche fedeli che la conoscono meglio di quanto lei conosca se stessa. Della ragazzina cresciuta all’ombra del maniero di Red Oak Town resta solo la pallida eco di un passato annacquato. Nulla può incrinare la sua serenità.

Nulla, eccetto il matrimonio che deve organizzare. Perché non si tratta del solito evento da gestire alla perfezione, ma di una bomba pronta a scoppiarle tra le dita. E nel cuore. Infatti, quando Preston, il fratello della sposa, la chiama con il soprannome simbolo del loro vecchio legame, la miccia si accende e non c’è alcun modo di spegnerla.

 

Preston non ha niente da temere: è proprietario di un hotel di lusso, ha una famiglia ricca alle spalle e una fidanzata di rappresentanza che non gli sta troppo addosso.

Ha tutto sotto controllo.

Tranne lei.

L’unica persona con cui si sia mai sentito davvero se stesso. Colei che l’ha saputo sfidare e che è arrivata a un passo dal vincere ogni sua resistenza. Ma la strada è stata tracciata molti anni prima e lui non può permettere ai suoi desideri di mettersi in mezzo. Non può, eppure resistere è più difficile che mai.

Perché il passato è un maledetto parassita che si nasconde nell’angolo più buio dell’anima e si nutre di ogni ricordo fino a colpire a tradimento al primo sguardo. E a volte, replicare gli stessi sbagli ha un sapore più dolce del fare la cosa giusta.

 

Candy è il 7° libro della Red Oak Manor Collection, lentamente sto terminando la serie.

Opal è cresciuta al maniero e, finalmente trasferita a New York, riesce a realizzare il suo sogno, aprire un’agenzia prima dei trent’anni.

Tutto sembra andare per il verso giusto, sia la vita lavorativa che quella sentimentale, almeno fino a che dal passato ritorna Preston.

La Anastan ci parlerà di questo amore tormentato, ritornato nel presente per sconvolgere cuore e mente.

“Voglio passione.

Voglio sentire il mio cuore battere così forte da scoppiarmi nel petto.

Voglio soffrire, perché significherebbe avere qualcosa di bello da poter perdere.

Voglio sentirmi viva, e non sopravvivere.

Voglio qualcosa di eccezionale.”

Un tira e molla abbastanza ripetitivo, rancori del passato rinfacciati quotidianamente, una coppia che non dovrebbe stare insieme, eppure al cuore non si comanda.

“In quale mondo una come te e uno come me possono stare davvero insieme?”

L’attrazione tra i due è innegabile, al primo incontro il cuore e la pelle bruciano, sguardi infuocati, passione proibita.

“Stare con lui è come viaggiare sulla più veloce delle montagne russe: in un attimo sei in cima, ma sai che la discesa è sempre lì, in agguato, pronta a farti mancare il fiato.”

Le pagine scorrono velocemente, ma devo ammettere che avendo letto gli altri questo è meno sconvolgente, la scrittura della Anastan merita, sono stati i protagonisti con i quali non sono entrata in simbiosi.

“Non riesco a starti lontano. Non ci riesco, anche se ho mille motivi per doverlo fare.”

firma Claudia

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *