Recensione “Cancer” di Marilena Barbagallo

 

 

 

Quarta nella linea dei Dodici e non per ordine d’importanza, precisiamolo. Metto anima e corpo in tutto quello che faccio. Forse più corpo. Niente cuore, l’organo che fa tum tum è roba da deboli. Niente gabbie, a meno che non si installino per giochi hot. Posso scriverle queste cose o rischio la censura? Dicevamo… Niente sentimenti. Solo indipendenza e divertimento. Non si è ancora capito chi sono? Credo non serva dirlo. Vi basterà sapere che, in questo preciso istante, darei fuoco alla torre dell’Ariete, facendo ardere, nelle fiamme della mia ira, mio fratello e la sua futura consorte. La ragione? Hanno osato invitare al loro imminente matrimonio un individuo a me sgradito. Non lo nominerò, non merita tante attenzioni. Obiettivo del giorno: sabotare le nozze dell’anno. So cosa state pensando. Siete certi che non ce la farò, ma io sono disposta a tutto, persino a cooperare col criminale di famiglia. Zakhar troverà il modo migliore per far fuori il mio nemico. Come ho fatto ad arrivare a questo punto?! È tutta colpa sua e del suo didietro di marmo. Non quello di Leskov, che è notevole, certo, mi riferisco a quello di Nol… No, non farò il suo nome. Vincerò io, come sempre. Parola di Chantal Cancer Leclerc.Nolan Duris ha cercato di dimenticare la donna che ha messo in discussione i suoi sentimenti. Si è dedicato alla sua professione di psicologo, mandando avanti la sua vita piatta e un matrimonio che lo soffoca da tempo. Il giorno in cui rivede colei che è stata la sua storia d’amore segreta, si rende conto di essere semplicemente spacciato e che la felicità può essere sfiorata, se solo si ha il coraggio di prenderla per mano.

Con questa saga Marilena ha fatto il botto e sicuramente uscirà pazza con tutte queste combinazioni astrologiche, passati e presenti e con tutti i protagonisti.

Con questo volume, ogni tassello è stato messo al giusto posto, il puzzle sembra essere davvero completo, almeno con questa generazione, rimangono altri da sistemare e credo che Marilena farà passare un po’ di anni (su carta) per parlare di loro.

Cancer era la pedina più irascibile e imprevedibile della situazione, per lei non ci voleva lo scapestrato di turno, ma qualcuno che riuscisse a pilotare quella Ferrari rossa.

La sputafuoco e l’avvocato.

“Io vivo a mille. Esisto per sentire tutto nella pelle e nell’anima. Niente cuore, l’organo che fa tum tum è per deboli.”

“Io non ero pronto per il vulcano Chantal, al suo mondo e alle frequentazioni.”

Un mondo dietro a quelle battute taglienti, mancanze e buchi da riempire, in quelle abitudini maligne, ricordi da colmare in quel presente da mangiatrice di uomini, lacrime da lasciar cadere in quei falsi sorrisi.

Una protagonista infallibile, da premio Oscar, una protagonista con la P maiuscola, capace di prendersi l’intera scena e ammaliare l’intera platea.

Autoritaria, viziata, capricciosa, aristocratica, ammaliatrice, strega, veleno, diva.

Oh mia Me!!

“Sono una donna sicura di sé, perchè dovrei nascondermi? La perfezione non va mai eclissata.”

Ho riso ad ogni sua battuta, ho riso per non piangere di fronte a quei vuoti del suo cuore, la sua incapacità di affrontare il silenzio e riempirlo con battute da diva, la sua incapacità di chiedere perdono e accusare gli altri, la sua incapacità di pensare al passato e riempire il presente di regali inarrivabili.

“Io ho inserito Nolan in tutte le pause dei battiti del mio cuore, condannandomi a doverlo percepire in ogni istante delle mie giornate.

Un amore segreto, non vissuto, pensato, odiato, sfiorato, desiderato e lasciato.

“Non avrei mai dovuto permettere di farti diventare tutti i miei silenzi. – Quindi, cosa sono io per te? – Sei ciò che non dirò mai, sarai nei miei pensieri in eterno, l’amore inconfessabile, quello che ricorderò per il resto della mia esistenza.”

Il loro addio.

“Tu sei la classica donna che rovina tutto. Una di quelle che arriva come un dannato fulmine a ciel sereno e, con prepotenza, prende ogni cosa, lasciandoti con un pugno di mosche in mano.”

Lei è solamente un caos, una forma astratta e pittoresca, l’insieme inscindibile di colori, le sensazioni di una montagna russa in un corpo umano.

“Io ti guardo come se fossi vita sotto le mia dita… Non riesco a non stare con te. Sei come l’inevitabile, sei la cosa più simile al Destino e sei un circolo vizioso che si ripete nella mia mente. – Io tiro fuori qualcosa di bello? – Tu mi strappi via la parte migliore di me.”

Passione, lussuria, amore, segreti, famiglia, perdono, errori, passato da cancellare, il libro si presenta con mille sfaccettature, con mille rebus da risolvere e il più grande enigma da risolvere Chantal.

“Fai la tua visita Dottore!”

Un libro dove l’ironia riempie gran parte del libro, dove la diva ne veste i panni nel migliore dei modi, dove l’amore arriva prepotente incurante degli ostacoli, incurante del tempo e del destino.

ELEONORA

 

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