Recensione “BLAKE. Passione e Sottomissione” di Lucrezia Falconieri

 

 

 

 

 

<<Tu sei mia. Mia senza riserve>>.

A un passo dal matrimonio, Angel viene lasciata dal suo fidanzato storico e, dopo un periodo nero, cerca di risollevarsi dalla tristezza anche grazie all’aiuto delle sue amiche, nonché colleghe di lavoro. Ha sempre cercato di essere ciò che gli altri volevano che lei fosse: figlia perfetta, grande imprenditrice, l’amica che tutti vorrebbero, e non è mai riuscita a essere se stessa.

Non vuole più avere niente a che fare con gli uomini dopo la scottante delusione, ma, per uno strano caso del destino, qualcuno entrerà, piano piano, a far parte della sua vita facendole scoprire e capire l’importanza di volersi bene, di accettarsi per ciò che si è.

Blake Turner è per lei mistero, peccato, lussuria, passione che le aprirà un mondo a lei del tutto sconosciuto.

Angel scoprirà che lasciare le redini in mano a qualcuno può essere stimolante ed eccitante e si ritroverà a sperimentare qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare, aprendole, così, la mente. Non si può tenere sempre tutto sotto controllo, il cuore lo sa.

[…] voglio essere irresistibile e fargli capire che si sbaglia quando dice che sa resistere alle tentazioni.

 

Se l’abito – beh in questo caso la copertina parecchio intrigante – non fa il monaco, di sicuro le prime pagine lo fanno. Da amante del genere BDSM la trama di Blake. Passione e Sottomissione mi ha a dir poco attratta e non vedevo l’ora di leggerlo. Ammetto, però, che il Prologo iniziale un po’ troppo calcato, per i miei gusti, mi ha quasi fatto subito desistere. MA non ho abbandonato ed ho continuato a sfogliare le pagine.

Il libro segue le vicende di Angel, ragazza che viene lasciata dallo storico fidanzato, nonché futuro marito. Devo ammetterlo, da queste primissime pagine si prova una forte empatia con la protagonista. Io stessa ho provato una fortissima voglia di prendere a calci in culo Tay, il bastardo che la lascia; ed ho riso quando si è ubriacata in un locale… no ok, sono sincera, è uno strip club maschile.

Poi, in uno dei momenti più deprimenti di Angel, ecco che sbuca fuori il figaccione, Blake, che sembra interessato a lei.

E cavolo, si, tutto in lui urla “Dominatore”. Alto, sexy, imponente, aitante, carnagione scura ed occhi chiarissimi… insomma ha tutto!

Da qui, ovviamente, pensavo il libro sarebbe decollato perché, andiamo, aveva tutte le prerogative per un BDSM. Non fraintendiamoci: frustini, manette, leggero bondage e trattamenti da Sottomessa, ci sono eccome… però mi aspettavo di più, ecco. Per la maggior parte del romanzo rimani sulle spine, chiedendoti “e quindi? Quand’è che si arriva al dunque, qua?”. Non per niente l’atto “orizzontale” vero e proprio lo si trova solo verso la fine del libro… descritto molto molto velocemente. Per non parlare del fatto che non mi ha proprio convinta Blake, che passa dal tu al lei con Angel, così troppo frequentemente o che, spesso e volentieri, la chiama Signorina, un epiteto che non mi fa impazzire, e che le descrizioni generali – e si, anche i discorsi – non sono molto esaustivi. Inoltre, alcuni personaggi, anche abbastanza significativi, si perdono durante il racconto e non se ne sa più niente.

MA, perché c’è anche un ma, tutto sommato la storia è abbastanza fluida e carina.

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