Recensione “Biglietto di terza classe” di Silvia Pattarini

 

Lina ha poco più di vent’anni. Per sfuggire alla miseria lascia la sua Valtrebbia, si imbarca sulla Prinzess Irene per New York, inseguendo il sogno di una vita migliore.

Il viaggio in mare aperto non è confortevole ma pieno di insidie e di pericoli.

Il 25 febbraio 1904 sbarca a Ellis Island – L’isola delle lacrime. Dopo umilianti controlli l’attende la estenuante ricerca di un lavoro, la non facile esistenza da cittadina americana. Non sa ancora cosa il destino ha in serbo per lei e per chi le sarà a fianco: affronta le contraddizioni di un grande paese, la lotta per i diritti della donna, lo sfruttamento del lavoro minorile. Troverà l’amore della sua vita, ma dovrà pagarlo a caro prezzo.

 

Un commovente frammento della nostra storia quando, a inizio del Novecento, i nostri connazionali, ammaliati dai racconti sul Nuovo Mondo, decidono di emigrare in America.

La storia della nostra Lina, la protagonista, inizia nella provincia Emiliana; infortunatasi da bimba, è a rischio di perdere una gamba, ma viene amorevolmente curata in un convento di suore dove impara anche a leggere e scrivere. Divenuta grande e vedendo le scarse possibilità di un futuro, decide di raggiungere la sorella già emigrata in America.

Il suo lungo viaggio però non inizia, come si potrebbe immaginare, dal mare, ma dall’uscio della sua casa dove, a piedi e con un carretto, inizia questo viaggio insieme ad altre compagne, verso il mare. Da lì, la lunga ed estenuante traversata, i controlli umilianti a Ellis Island, e finalmente l’arrivo sul suolo americano. Lo scontro con la realtà è immediato: l’America tanto decantata come il Giardino dell’Eden si rivela un posto discriminante, dove imprenditori senza scrupoli approfittano delle miserie degli immigrati per arricchirsi.

È una vita di duro lavoro quella di Lina, ma anche di amicizie sincere nate con gli altri immigrati. Potrebbe sembrare uno spoiler, ma è praticamente la storia comune di tutti i nostri connazionali che hanno deciso di lasciare la patria per andare verso un futuro migliore, per poi finire in mano a sfruttatori o alla malavita.

È una storia di speranza, di sofferenza e di forza quella di Lina e dei suoi compagni di vita nell’affrontare le avversità, nel non mollare mai, nell’essere convinti di aver fatto la scelta giusta lasciandosi alle spalle la famiglia che, forse, non rivedranno mai più.

Meraviglioso, intenso, toccante ma, soprattutto, è la vera storia della bisnonna dell’autrice che ha saputo fare un lavoro di ricerca certosino partendo da… un biglietto di terza classe, custodito preziosamente dalle sue antenate.

Consigliatissimo.

 

 

firma Anna

firma Claudia

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