Recensione “Bellezza selvaggia” di Anna Marie McLemore

 

 

 

 

 

 

Per quasi due secoli le Nomeolvides sono state legate al giardino della Pradera, la splendida tenuta che incanta i visitatori di tutto il mondo, giunti appositamente per ammirare le sue piante rigogliose. La bellezza del giardino, infatti, dipende direttamente dai poteri delle donne che lo custodiscono e che sono in grado di far sbocciare i fiori più belli con un solo tocco. Ma il loro legame con la terra è connesso a una maledizione: se si innamorano, i loro amanti svaniscono nel nulla. Dopo generazioni di inspiegabili scomparse, all’improvviso nel giardino viene ritrovato uno strano ragazzo. È Estrella, una delle ragazze più giovani, a prendersi cura di lui, mentre le Nomeolvides si interrogano sul misterioso nuovo arrivato, che ricorda a malapena il suo nome: Fel. La ricerca della verità nel passato della Pradera e di Fel porterà Estrella a scoprire segreti tanto magici quanto pericolosi, che affondano le radici in eventi accaduti secoli prima.

Una fiaba ambientata agli inizi del secolo scorso in un luogo indefinito.

Le Nomeolvides sono una famiglia di sole donne di varie età che si  tramandano un dono: quello di poter generare magnifici fiori infilando le mani nel terreno.

Vivono in una tenuta di proprietà della famiglia Briar, la Pradera, e il loro compito è quello di mantenere e incrementare la bellezza dei loro giardini.

La terra le ha adottate ma le tiene prigioniere .

Nessun uomo è mai resistito troppo alla Pradera:una maledizione li ha fatti

scomparire dopo aver procreato e le donne Nomeolvides generano solo figlie femmine.

Un giorno appare un ragazzo dal nulla e la famiglia lo accoglie come un figlio

ma questo giovane, dal passato confuso, metterà in moto una serie di eventi che

porteranno alla luce gli orribili segreti legati ai Briar e alla Pradera.

È una favola dolce-amara, che narra la forza della solidarietà femminile, i buoni sentimenti e la magia.

Fra le donne la protagonista principale è Estrella, una giovane che si sente diversa dalle altre Nomeolvides perché il suo dono le sfugge di mano nel senso letterale della parola.

Quando trova il giovane Fel  si sente subito affine, in sintonia con questo ragazzo così fuori posto, e questo legame lo aiuterà a far chiarezza sul suo passato.

Mi è piaciuto molto per le ambientazioni di altri tempi e valori purtroppo perduti.

Come il senso della famiglia e delle tradizioni che si tramandano di madre in figlia.

Con quella caratteristica magica che il genere femminile racchiude in sé da sempre,

particolarmente accentuato in questa famiglia.

Un libro di donne che verrà apprezzato dalle donne. ma anche da qualche

uomo dall’animo gentile e sognatore.

Sensualità:

Recensione:

Editing:

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