Recensione “Bel pasticcio Nell Stevens!” di Alexandra Potter

 

La vita di Nell Stevens è un disastro. Non solo è disperatamente al verde, ma la sua storia d’amore è naufragata. Per questo ha deciso di tornare a Londra, abbandonando la California e i brutti ricordi. Il problema è che, da quando ha lasciato l’Inghilterra, dieci anni prima, molte cose sono cambiate. E la vita facile e spensierata che ricordava non esiste più. Tutti i suoi amici ora sono sposati e hanno dei figli, gli affitti sono alle stelle e, in un mondo di vite da sogno sbandierate su Instagram, Nell al massimo può sperare di essere notata da Johnny, “l’uomo perfetto” che incontra una sera in un pub. Ma la fortuna arriva nei modi più disparati, e quando Nell conosce Cricket, un’esuberante vedova di ottantun anni, scopre che l’amicizia può essere un balsamo per ogni ferita: le loro vite non hanno preso la piega che avevano previsto, è vero, ma non tutto è perduto. E così, tra un coinquilino fissato con la raccolta differenziata per la salvaguardia del pianeta e un lavoro come redattrice di necrologi, Nell è sicura che da ora in poi le cose potranno solo migliorare. E chissà che il destino non si sia già messo in moto per convincerla a innamorarsi di nuovo…

 

Nell è arrivata ai quarant… bip anni. Dal lato sbagliato dei quaranta, al verde, con un’attività fallita, è appena tornata a casa dei suoi, a Londra, nella sua vecchia stanza.

Si ritrova con un nuovo lavoro, scrivere necrologi, e a condividere un appartamento con Edward, con la fissa dell’ecologico, e la compagnia di un cane che soffre di flatulenza.

Incontra così Cricket, una frizzante ottant’enne vedova con una spiccata ironia e una lingua tagliente.

È un saliscendi tra ironia e disperazione della protagonista, incontri su siti on-line, amiche strambe, un lavoro ancor più strambo e la vita che la porterà a fare scelte e a farle rendere conto che non tutto è perduto, anche oltre la soglia dei quaranta.

Ironia e freschezza in un libro che poteva essere il top se solo avesse avuto qualche pagina meno e qualche dialogo in più, oltre che ai semplici monologhi della protagonista.

 

 

firma Claudia

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