Recensione “Ash Flower” di Debora C. Tepes

 

RYKER

 

Maggie May Harmon è la ragazza nuova arrivata nella mia scuola con una massa di capelli rossi svolazzanti e dei ridicoli vestiti colorati.

È timida, gentile, insicura, probabilmente vergine, un fiore dai petali bianchi e delicati.

È tutto ciò che odio e rifiuto.

Voglio sporcare la sua anima immacolata e ridurla in cenere tra le mie mani.

Voglio fare di lei il mio passatempo preferito.

Ma non ho messo in conto che questo gioco sarebbe stato la mia dannata rovina.

Perché la luce di Maggie allontana da me l’oscurità e mi fa desiderare di vivere dentro di lei.

Se lascio che diventi il mio tutto nel mio mondo fatto di niente, a pagarne le conseguenze potrebbe

essere lei.

Eppure il mio cuore sporco e disonesto ha già scelto.

 

Lei la prima, lei l’ultima.

 

MAGGIE

 

Ryker Ash è un bullo, un delinquente, che ha deciso di rendere il mio ultimo anno delle superiori un inferno.

È come un bellissimo demone: mi fa paura e mi tenta allo stesso tempo.

È un concentrato di rabbia che sfoga sugli altri, ma mi fa anche provare cose che non avevo mai sentito.

Dietro la collera e la prepotenza, riesco a scorgere la sofferenza, quella di un’anima ammaccata in un

universo andato in cenere.

Vedo le ferite sotto l’inchiostro nero dei suoi tatuaggi.

Vedo i cocci che compongono il suo cuore crepato.

Vorrei provare a rimetterli insieme, ma corro il rischio di farmi trascinare giù nel baratro con lui.

Tutto sta cambiando, tutto ci porterà a un punto di non ritorno.

Eppure il mio cuore ingenuo e innamorato ha già scelto.

 

Lui il primo, lui l’ultimo.

 

Ritorna Debora con un High school romance, dove il bullismo è al centro dell’attenzione.

Il bullo che si innamora della ragazza acqua e sapone della scuola, prenderla di mira sarà la prima mossa innamorarsi e perdersi in quell’anima così gentile sarà il colpo finale.

Ryker è un bullo e devo proprio ammettere che volevo proprio entrare nel libro per dargliene quattro, se le sarebbe meritate tutte; prima della sua presa di coscienza posso dire che l’antipatia nei suoi confronti prevaleva sul mio “innamoramento facile” per i protagonisti.

Maggie è troppo buona, a mio avviso, io al suo posto non so se avrei sopportato così tanto, ahimè, i libri hanno dei protagonisti ed io non ne faccio parte.

La scrittura camaleontica di Debora ha vinto un’altra piccola sfida, si diletta in vari generi e spazia sempre su nuovi orizzonti.

La descrizione degli stati d’animo e dei pensieri dei protagonisti ti rendono partecipe a 360° come il primo bacio:

“Non pensavo sarebbe stato così. Furioso, violento, passionale. Labbra calde, lingua umida, sapori che si mescolano. La sua bocca avvolgente.”

 

Lei sarà semplicemente la pennellata di colori vivaci nella sua cupa vita, lui il bad boy che la renderà principessa.

Una favola perfetta con dei protagonisti imperfetti.

 

 

Anna

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