Recensione “Apocalisse (Cronache del Continente vol. 3)” di Francesca Petroni

 

«Questa è la guerra. È fatta di tradimento, di morte e di sconfitta. In guerra si perdono compagni, amici, fratelli e sorelle. Eppure si resta sul campo, fino alla fine. Fino all’ultimo respiro.»

«Forse non ero preparata a tutto questo.»

«Nessuno lo è mai davvero.»

Ogni scelta ha una conseguenza, ogni azione è una freccia scagliata dal passato che si pianta nel futuro.

La diaspora fra eburnei ed eretici, provocata dalla distruzione avvenuta nella Prima Era, è gravida di intrighi e ben presto il suo carico di risentimento si abbatterà su un Impero indebolito e senza guida. Quale saranno gli esiti di uno scontro che affonda le sue radici nel sangue e nell’arroganza?

La responsabilità è personale, ma anche condivisa fra tutti quelli che hanno dominato gli eventi fino all’inevitabile chiusura del cerchio. Ognuno sarà chiamato a rispondere del proprio futuro, di quello dei compagni e di un intero popolo.

Con questo capitolo si chiude la trilogia dei Senzamarchio, lasciando spazio a nuove storie ambientate nel Continente. Perché la ricerca di sé non smette mai di fluire e di trasformarsi, percorrendo orizzonti che ci sfuggono nella stessa misura in cui ci appartengono.

 

Se non avete letto i precedenti, non continuate, perché la recensione contiene spoiler!

 

Terzo e ultimo capitolo della saga dei Senzamarchio, conclusa con spettacolarità.

Thiel è tornato e non è solo. Crissa, è stata rapita e Iorn, suo padre, vuole partire subito per riportarla a casa. Ma non è così semplice. Sono gli eretici ad averla.

Torniamo a sentir parlare dei principali nemici degli eburnei, solo nominati nei precedenti romanzi, forse proprio per metterci il pallino e farci capire che, prima o poi, ne avremmo risentito parlare.

Gli eretici non sono buoni per niente e, soprattutto, sono molto, molto pazienti e intelligenti. Parliamo di migliaia di anni di rancore e malvagità perpetuate di nascosto contro i vari popoli.

 

Se avevo amato Iorn in precedenza, con questo romanzo non ho fatto altro che amarlo ancora di più. Resta il mio personaggio preferito: saggio, capace, intelligente, calmo e in grado di regalare a se stesso e agli altri la libertà di cui ognuno ha bisogno. Bello e bravo, insomma…

Malark è stato fenomenale: il cattivo più cattivo che si pensava, si mostra per ciò che è davvero, un bambino maltrattato e abbandonato, un ragazzo forzato a essere chi non vuole, e un uomo con delle responsabilità nuove e un amore immenso per Eledriel.

Eledriel è… svenevole. Non mi piace tantissimo questa eburnea, non mi è antipatica, ma non riesco a entrare in connessione con lei. La sua storia mi piace, ma, cavoli, ragazza (pluricentenaria), hai un potere immenso, credi in te come fanno tutti gli altri! Hai fatto miracoli, avuto visioni, salvato vite e quant’altro… e niente, rimani lì, fissa. Ah, ma adesso le cose cambieranno!

 

Già dall’inizio di questo romanzo, capiamo quanto sia importante la storia tra Iorn e Kain, protagonisti indiscussi insieme all’altra coppia da paura, Eledriel e Malark!

Le due coppie, perché finalmente possiamo dirlo, sono agli antipodi ma l’amore tra loro è indiscusso. Certo, ci sono sempre battibecchi e quelle dannate incomprensioni, ma ciò che rende ancora più speciale i romanzi della Petroni è che non si perpetua con i non-detti. I chiarimenti arrivano quasi subito e, se non sono immediati, è solo perché serve alla storia, ma noi lettori non veniamo mai lasciati in sospeso a dubitare e ad aspettare chiarimenti come con gli adolescenti…

 

Ho sempre paura quando arrivo alla fine di una trilogia perché non so mai se il finale mi piacerà o meno… Cosa pensate? Dite che mi è piaciuto?

La battaglia finale è stata una vera apocalisse. Morirà gente di ogni razza e fazione, e… sì, anche qualcuno dei nostri.

Il discorso di Iorn ha smosso mare e monti, eburnei, umani, nani… ha creato qualcosa di meraviglioso, regalando la libertà a chi non credeva in quella guerra, senza forzare nessuno, ma avvertendo tutti del rischio:

“Se qualcuno di voi è qui davanti a me nella speranza di riportare le cose al passato, torni a casa. Se qualcuno è qui per essere chi era prima, torni a casa.

Ma se non sapete più qual è la casa a cui tornare, se non sapete più che cosa è giusto e cosa è sbagliato, se non sapete chi ha ragione e chi ha torto: allora siete dove dovete essere.

Perché qui, oggi, ognuno di noi scoprirà chi è e, insieme, scopriremo chi vogliamo essere.”

 

Meraviglia!

 

Attendo gli spin-off con ansia… uno di questi è proprio dietro l’angolo!

 

firma Claudia

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Tag:

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *