Recensione “Anime sole – La ruota del Divenire vol. 2” di Rael J. Kailani

SEQUEL DI “ANIME ELETTE”

La ruota ha ripreso a girare, ma l’equilibrio è appeso a un filo.

Nell’Eden, Haziel affronta il futuro con una nuova consapevolezza di sé, decisa a scoprire la verità.

Nel Caos, Sam torna a fare i conti con i demoni del suo passato, determinato a uscirne.

E mentre combattono contro un fato che sembra volerli dividere a tutti i costi, una nuova minaccia sorge nell’ombra, pronta a colpire. Perché l’immortalità fa paura, quando la prospettiva è una condanna eterna.

Il mondo sta per finire. Di nuovo.
Ma sarebbe strano se decidesse di restare integro.

 

Il secondo volume inizia dopo un paio di mesi da dove eravamo rimasti, almeno per quanto riguarda Haziel.

Il modo di scrivere della Kailani mi mette confusione. Ho fatto un po’ difficoltà, all’inizio, a seguire la storia. Accadono talmente tante cose, che mi sono resa conto solo a metà che, quella raccontata da Sam, era la storia che precedeva l’incontro con Haziel. Seguita, poi, dal suo punto di vista riguardo ciò che accade nel primo volume. Capisco la scelta dell’autrice di inserire questo elemento stilistico, ma confesso che mi sarebbe piaciuto sapere cosa passava nella mente del ragazzo nella mia prima lettura. Ovviamente non sarebbe stato altrettanto chiaro, quindi l’autrice ha fatto la scelta giusta.

La storia c’è, non dico il contrario. Ci sono colpi di scena, c’è sentimento, ci sono una miriade di personaggi che creano il Caos… un po’ in tutti i sensi… ma quello che vuole essere il grande colpo di scena, non lo è. Si capisce benissimo chi c’è dietro a tutto, molto prima della rivelazione.

Sono della stessa idea che avevo mentre leggevo “Anime elette”: tante cose potevano essere saltate. È stato scritto troppo, si è girato tanto intorno a certi avvenimenti, quando sarebbe bastato molto meno e la lettura non ne avrebbe risentito.

La parte che ho apprezzato maggiormente è stata la seconda. Esattamente da metà, il libro cambia modalità: ci sono meno accadimenti, ho fatto chiarezza su dove (nel tempo e nel luogo) si trova Sam e ho iniziato a capire tante cose dette in precedenza. La storia diventa più naturale, più leggibile. E si comincia a vedere la fine…

È un libro pieno, denso, non troppo scorrevole dal mio punto di vista, ma sicuramente godibile. Un po’ mi ha ricordato la trilogia de “I dannati” di Glenn Cooper, autore che amo, ma serie che non sono stata in grado di portare a termine.

 

firma Claudia

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