Recensione “Angel’s Suspicion: L’Eterna Condanna” di Eileen Ross

trama

Gabriel Thorn non è un normalissimo uomo. Oltre ad avere una bellezza ed un carisma fuori dall’ordinario, è in possesso di capacità arcane che gli hanno permesso di farsi strada nella carriera investigativa come agente speciale. La bella città di Torino viene scossa da alcuni macabri avvenimenti causati da un’oscura ed imperiosa presenza che minaccia di compromettere la vita di tutti noi.
Verrà affiancato da Michael Birkin, eccelso professore universitario dotato di una bellezza disarmante, arrivato direttamente dall’America per risolvere questi intricati delitti.
Alexandra e Lucrezia Gherardi avranno un ruolo essenziale nello svolgimento delle indagini e, cosa più importante, nella vita dei misteriosi protagonisti, che verrà stravolta da inaspettate rivelazioni e lussuriosi incontri.
Ognuno di loro metterà in gioco la propria esistenza per difendere l’umanità… ma riusciranno a salvare sé stessi?
E, soprattutto, saranno in grado di distruggere i loro demoni interiori?

recensione

La storia qui narrata parla di quattro personaggi principali, le cui vite si intrecciano. Troviamo due sorelle che si innamorano rispettivamente di due colleghi di lavoro se cosi si può dire, visto che Gabriel assume Michael per aiutarlo a risolvere un caso della polizia.
Questo racconto viene descritto come un fantasy, ma di fantastico ha davvero poco, solo pochi accenni al demone che è l’antagonista di tutto e che viene, sì nominato, ma non con l’importanza che dovrebbe avere un avversario. Inoltre le due protagoniste femminili che sono streghe usano ben poco i loro poteri.
È decisamente un libro erotico con pochissimi accenni, anche fatti male, di fantasy.
La storia è descritta male, non si capiscono bene le cose in determinati punti, la sintassi è molto povera e grammaticalmente parlando, oltre a esserci degli errori nei periodi scritti nell’utilizzo dei segni di interpunzione, le frasi sono composte in un linguaggio scorretto; inoltre non si capisce bene chi è che parla durante i dialoghi o chi pensa in un dato momento. Il narratore è assente, o per lo meno se è presente non si capisce di che tipo sia. Le frasi sono scritte con un linguaggio elementare, fin troppo forse, utilizzando anche troppe parolacce.
I dialoghi sono privi di sentimento e di significato e troppo banali, come se fossero scritti senza suscitare nulla nel lettore.
Oltretutto, essendo un libro erotico, le scene di sesso non dovrebbero essere così deludenti: le descrizioni, e non sono quelle purtroppo, sembrano palesemente copiante da una trilogia erotica che ho già precedentemente letto. Ma non solo ciò che i personaggi si dicono, anche loro stessi, nella loro descrizione sembrano il doppio sdoppiamento (visto che sono due coppie) dei personaggi stessi della precedente trilogia che ho sopracitato e già letto.
È un peccato perché non si riesce a capire la personalità della scrittrice.
Ci sono poi altre due cose che non mi sono piaciute.
La prima riguarda il modo in cui vengono presentate le famiglie di stregoni: sia i “Signori della Luce” che i “Signori delle Ombre” essendo descritti come delle famiglie potenti, facoltose, che vivono nel lusso e hanno un titolo nobiliare e si vestono di conseguenza in un certo modo, è quasi inammissibile che le parole che gli vengano messe in bocca siano piene zeppe di imprecazioni e che il loro comportamento sia esattamente uguale a quello di una coppia di adolescenti ribelli di diciassette anni. Mi aspettavo più rigore e una netta differenza con i quattro protagonisti giovani, che non mancano mai di essere scurrili nel modo di esprimersi; non si possono mettere sullo stesso piano, altrimenti si rischia di fare confusione e di cadere nel banale e nel poco interessante da proseguire nella lettura.
La seconda e ultima cosa, che è quella che mi ha lasciata più spiazzata, è il modo in cui venivamo descritti gli stupri di donne da parte della forza oscura e maligna. Le scene erotiche devono essere lasciate alle coppie di personaggi che condividono un sentimento e un certo trasporto. Leggere nei dettagli come un personaggio violenta una donna, facendole male, squarciandola tutta, strappandole varie parti del proprio corpo, l’ho trovato assolutamente poco consono, anche perché in quanto donna mi sono sentita in imbarazzo. Inoltre fare in modo che una donna, subito dopo aver subito una violenza ed essere sopravvissuta, vada a letto col proprio uomo come se niente fosse, anzi ancora più bramosa e desiderosa di averlo, è proprio poco carino nei confronti di quelle donne che vengono davvero violentate e non riescono nemmeno a guardarsi più allo specchio, figuriamoci farsi toccare da un’altra persona, anche se si tratta del proprio compagno.
Mi dispiace dire che sono rimasta delusa dal libro, in ogni sua parte, anche perché dalla trama mi ispirava tantissimo e invece si è rivelato per quello che non mi aspettavo.

Sensualità:

 

Recensione:

virginia

Editing:

FirmaClaudia

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