Recensione “Angelo imperfetto” di Leta Blake

 

 

 

L’Arcangelo Michael è stanco. Ha combattuto guerre e cacciato suo fratello Lucifer dal Paradiso prima che i secoli bui ritornassero. Il suo ruolo di protettore di Israele ora comprende tutta l’umanità, e mentre svolge perfettamente il suo lavoro, c’è poca gioia personale nella sua vita.
Fino quando, una notte, in un bar incontra Asher.
Michael non è sicuro di cosa lo attiri nel vulnerabile e autoironico Asher, ma qualcosa nel suo cuore riservato, nei suoi sorrisi gentili e la conoscenza enciclopedica dei fiori lo attira in un modo che non può essere negato. Peccato che l’amore non faccia parte della sua missione.
Di fronte a un’eternità di perfetta sottomissione all’autorità di Dio, un impulso di ribellione si agita in Michael. Domande sul libero arbitrio, vocazione angelica e il ruolo dell’amore e della lussuria richiedono risposte che potrebbero costare a Michael il suo posto in Paradiso.

Un angelo viene mandato sulla terra per proteggere un mortale, Michael è attirato dall’anima del mortale.

Leggere la storia dell’Arcangelo in maniera “Blasfema” non è da tutti, ma grazie all’abilità dell’autrice si notano solo le cose positive senza soffermarsi sulla religione.

Anche il Divino è evocato e descritto in maniera grossolana senza cadere in polemiche dottrinali o quant’altro.

Ci siamo immaginati questo angelo in maniera imperfetta, capace di provare sentimenti e attrazione per il mortale, ci siamo immaginati una storia surreale ma che ugualmente sa far battere il cuore.

Sensuale, stereotipata, chiamatela come volete, intanto l’autrice ha creato un bel romanzo, seppur breve.

Intensa e pervasa di emozioni questa storia ci regala poche ore di amore puro… anzi divino.

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