Recensione “Amico in affitto” di Stefania Nascimbeni

 

 

 

Selvaggia si è laureata a Londra con un master in nuovi business finanziari internazionali ma in Italia è una precaria; da diversi anni campa con lavori occasionali e a tempo determinato e con impieghi di nuova generazione: affitta la seconda stanza su Airbnb, cucina per i turisti nel suo “home restaurant”, rifila prodotti di Aloe vera alle amiche della palestra… ed è l’amato cruccio della madre che, apprensiva cronica, invece vorrebbe vederla felicemente sposata con un bel marito e dei bambinI.

Per Selvaggia il matrimonio non è in cima alla lista delle priorità e al suo vivere in piena “sharing economy”, da almeno un paio d’anni in condivisione Selvaggia ha anche un fidanzato, Richard, separato ma non ancora divorziato che vede solo all’ora di pranzo, una sera ogni tanto e, ovviamente, lontano da occhi indiscreti.

Il vicino di casa di Selvaggia, super host di Airbnb, ha avuto l’idea di affittare amici part-time ai clienti top class, e così lei si trasformerà in amica in affitto per un certo Alejandro Flores Amati, un milionario italo argentino. Alex è un ragazzo bellissimo, dolce, sincero, intelligente e talentuoso.

Un Principe Azzurro? Sì, se immaginiamo Mr. Bean nei panni di un reale turchino!

Perché Alex è un vero disastro: è impacciato, inopportuno e soffre terribilmente per la sua amata Ana Consuelo che lo ha tradito. Selvaggia prende la questione a cuore e decide di aiutare lo sventurato.

Ma riuscirà davvero a restituire ad Alex quella fiducia in se stesso che lo farà finalmente diventare un sex symbol così da riconquistare la ex o, alla fine, sarà lui a cambiare lei?

 

 

In questo romanzo troveremo una maniaca del controllo, un vampiro energetico fedifrago e un principe azzurro imbranato dall’anima splendida: un bel match!

Selvaggia abita a Milano, è fuggita dalla provincia lodigiana e da una madre ansiosa, ma nonostante la sua ottima formazione, non riesce a trovare un impiego come redattrice esperta in finanza.

Si barcamena come può subaffittando la seconda stanza su Airbnb e altri lavoretti occasionali.

La sua precarietà economica e affettiva nutre la sua “mania del controllo” e la sua casa viene costantemente ripulita come uno specchio ogni volta che una insicurezza si affaccia alla soglia.

 

“L’ordine fuori mi dà un senso di tranquillità, probabilmente perché dentro sono un casino ambulante”

Il suo “fidamante” Richard la relega in una sorta di relazione a tre con la ex (?) moglie onnipresente e le emergenze familiari che lo strappano puntualmente dalle braccia di Selvaggia .  La ragazza vive situazioni veramente squallide e umilianti alle quali soccombe pur di poter vivere le briciole del tempo che le dedica il suo amato, promettendole ogni volta che troverà il modo di parlare di lei con “quella”, ma l’occasione sembra non arrivare mai. Ma Selvaggia lo scusa sempre, ha palesemente le fette di salame sugli occhi!

 

“Le parlerà, ha solo bisogno di tempo. Ci sono i figli, la casa, le questioni legate al lavoro”

 

Ogni persona ha diritto di essere amata e rispettata e la cosa assurda è che la protagonista ha pure il coraggio di offendersi quando le viene proposto un lavoro come amica in affitto (amica, non escort),  come se non avesse fatto fino a quel momento il lavoro da amante, priva di alcuna ricompensa.

Ma fortunatamente l’idea di poter onorare i debiti accumulati la convincono a trasformarsi in una love coach per aiutare il miliardario, ma imbranatissimo,  Alejandro a riconquistare la sua ex Ana Consuelo.

Lavorando con  Alex si rende conto di quanto possa essere “leggera” una frequentazione, di come una persona premurosa sappia dimostrare con poco di “esserci”, ma la sua cocciutaggine la lega a doppio filo al non più giovane notaio che se la manovra come un burattino.

 

“Amare un uomo egoista è la peggiore iattura che possa capitarti, perchè si finisce sempre per scambiare piccoli gesti normali per dimostrazioni eclatanti di un sentimento soltanto simulato”

 

Be’ ho avuto per tutta la durata della storia un moto di insofferenza verso la determinazione di Selvaggia a buttarsi metaforicamente nel burrone da sola. Ma si può essere così ciechi? È venuta a me l’angoscia solo a leggerla e vedere una donna nascondersi dietro la scusa dell’amore per perdonare ogni mancanza proprio no!

Alex invece è così carino, premuroso e vergognosamente ricco, ma conserva una semplicità disarmante che non si può ignorare. Ha

 

“quella strana espressione a metà fra il gattino con gli occhi grandi e il Dio greco illuminato”

 

E piano piano Selvaggia scopre quanto

 

“Siamo uno per l’altra la cosa migliore che ci sia mai capitata, e pensa come siamo messi…”

 

Sicuramente Alex all’inizio si dimostrerà anche impacciato, buffo, ma non sempre “perfetto e impostato” così come appare Richard, vuol essere sinonimo di compagno ideale. Quindi ben venga la spontaneità e la leggerezza con la quale questo ragazzo prende la vita.

 

“E’ magia pura. Non mi riferisco solo al cielo, il suo tocco ha qualcosa di diverso.”

 

Il ritmo narrativo è scorrevole, i personaggi sono ben caratterizzati, è a metà fra un chick lit e un romance travagliato, ma preparate una buona dose di pazienza perchè la voglia di scagliare il libro contro il muro ogni volta che Richard appare, sarà incontenibile! Il disprezzo che ho provato verso questo uomo mi ha peggiorato la gastrite!

 

Alla fin fine si capisce che:

 

“Se Dio vi ha messi sullo stesso cammino, anche se nel modo più strano che esista, ci sarà un motivo!”

I titoli dei capitoli mi sono piaciuti in modo particolare: riuniscono in breve i contenuti e le location di dove si svolgeranno gli eventi, il tutto in  formato caption.

 

TROPES: #love triangle #millionaire #toxic relationship

Anna

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