Recensione “Akim & Arthur : Alla fine della danza” di V.D. Prin

 

 

 

Akim, primo ballerino in un locale gay, non avrebbe mai dovuto avvicinarsi ad Arthur.

Il destino, con incredibile ironia, decide di mettere faccia a faccia questi due esseri, che sono separati da tutto.

Quella sera non accade nulla, tuttavia il loro mondo viene capovolto per sempre.

Si incontrano di nuovo qualche giorno dopo e cedono alla passione che li spinge l’uno verso l’altro.

Sfortunatamente, nel mondo di Arthur non c’è spazio per Akim.

È la rottura: amara per Arthur, straziante per Akim.

Ci sarà mai un futuro per loro due?

Arthur avrà il coraggio di affrontare l’amore che prova per Akim, nonostante i vincoli della sua vita?

Akim può perdonarlo per il tradimento del passato?

Romanzo molto carino sulle seconde opportunità. I temi trattati sono molteplici, dall’ omofobia al razzismo fino all’accettazione di sé. Devo dire che queste tematiche sono state trattate tutte con delicatezza e dovizia di particolari, quello che invece non ho vissuto a pieno è la storia in sé. Il romanzo è breve, forse questa potrebbe essere una delle spiegazioni, avrei preferito infatti un maggiore approfondimento sia dei personaggi che dell’ambientazione. Inoltre, la scrittura è molto veloce, forse a tratti superficiale, quindi meno coinvolgente.

Venendo alla storia conosciamo subito Akim, un ragazzo marocchino, gay dichiarato e cacciato dalla famiglia quando ha fatto coming out, che per vivere e mantenersi agli studi fa il ballerino in un locale gay. Il suo sogno è diventare un pediatra e ha faticato molto per arrivare all’ultimo esame. Una sera in sala vede Arthur, un giovane dall’aria quasi disgustata. Arthur è etero, o almeno crede di esserlo, ha molti preconcetti, ma davanti a quel ragazzo sul palco cede su tutta la linea. Dopo però fugge e sarà solo il destino a farli incontrare di nuovo.

Un amore tormentato e al tempo stesso dolcissimo. Akim sa aspettare e sa amare, ma tanti rifiuti e tante umiliazioni spengono anche il più nobile dei sentimenti.

Una bella storia che ha del potenziale inespresso secondo me, ma è sempre un giudizio soggettivo. Comunque la consiglio perché è molto carina!

ELEONORA

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