Recensione “A Shadow in the Ember. Un’ombra fra le braci. Flesh and Fire (Vol. 1)” di Jennifer L. Armentrout

UN’OMBRA FRA LE BRACI,

UNA LUCE NELLA FIAMMA,

CHE DIVERRÀ UN FUOCO NELLA CARNE.

“Il mio cuore perse un battito. Stavo fissando il Primordiale della Morte. E per la prima volta in vita mia provavo autentico terrore. Lui non aveva ragione di sospettare che io fossi qualcosa di diverso da quello che sembravo. Non poteva sapere che, nei due secoli che aveva dovuto attendere per la mia nascita, avevamo scoperto come uccidere un Primordiale. L’amore. Quello era il loro punto debole.

Fallo innamorare.

Diventa la sua debolezza.

E poi annientalo.

E questo era il mio destino.”

Scelta ancor prima di nascere per salvare il suo popolo, Seraphena Mierel sa di non avere alcun controllo sulla propria vita. E ora deve lasciarsi tutto alle spalle e diventare la consorte del Primordiale della Morte.

Il suo vero destino è il segreto più gelosamente custodito di tutta Lasania: lei, in realtà, non è la Vergine promessa dai Fati, ma un’assassina con una missione da compiere. Deve far innamorare il Primordiale della Morte, diventare il suo punto debole, e poi… eliminarlo. Ed è una missione che non ammette il fallimento, perché condannerebbe l’intero Regno di Lasania alla rovina.

Sera ha sempre avuto ben chiaro ciò che l’aspetta, ciò che è. Prescelta. Moglie. Assassina. Arma… Un’ombra appena abbozzata ma grondante di sangue. Un mostro. Fino a lui. Perché le parole inaspettate del suo consorte all’improvviso scacciano le tenebre che Sera porta nel cuore, e il suo tocco seducente accende in lei una passione che mai avrebbe sognato di sperimentare.

Ma Sera non ha scelta, non l’ha mai avuta. Perché è stata toccata per sempre dalla Vita e dalla Morte.

 

Prequel della “Blood and Ash series”, gli avvenimenti in “A shadow in the Ember” accadono forse secoli prima, quando i Primordiali non erano ancora addormentati e loro e gli dei camminavano tra la gente.

Seraphena è stata cresciuta per uccidere. Chi? Solo il Primordiale della Morte. Facile, no? Non fosse che lui sembra averla rifiutata quando l’avrebbe dovuta portare via per farla diventare la sua Consorte. Sera aveva solo 17 anni e aveva fallito lo scopo della sua vita. Da questo momento in poi la sua famiglia sembra rinnegarla e viene usata esclusivamente per le sue doti omicide.

Sera è una ragazza molto forte, determinata e intelligente. Pensa sempre al prossimo ma soffre inesorabilmente la mancanza di affetto da parte della famiglia. Solo la sorellastra e il suo insegnante di combattimento sembrano capirla e sostenerla sopra a ogni dubbio.

La sua vita è una spirale discendete verso la morte, che sa arriverà presto e inesorabile. Non ne ha paura, anzi sembra bramarla, come quando scopre tre dei che hanno ucciso un’intera famiglia, compreso un neonato e lei vuole andare a combatterli. All’ultimo momento viene bloccata da un uomo bellissimo, altissimo e incazzatissimo che cerca di farla ragionare. Da questo momento e dal loro primo bacio – dato per nascondersi da quei dei – le vite di entrambi cambieranno completamente.

Lui è Ash. All’inizio tutto quello che sappiamo di lui è ciò che Sera crede lui sia: un dio che “lavora” nella corte di un Primordiale. Chi è Ash veramente? Noi lettori capiamo subito che lui non è chi pensa Sera, ma non la smentisce mai, omette una verità troppo grande che tutti, sia Sera che noi, scopriremo dopo buona parte del libro.

Ash altri non è che il Primordiale della morte, colui che Sera dovrebbe uccidere per far sì che le terre non subiscano la distruzione. Perché a questo hanno creduto per secoli: il patto che il suo antenato aveva stretto con il Primordiale delle Morte era che la prima figlia femmina nata dalla discendenza del re sarebbe diventata poi la sua Consorte. Con questo patto si credeva potesse tornare la vita nelle terre del regno. Quale sarà la verità?

 

Altro bellissimo libro scritto da quella che ormai è una delle mie certezze: Jennifer L. Armentrout sa scrivere, sa attirare il lettore tra le sue pagine, lo afferra e lo trattiene, gli dà qualche contentino, poi si ritira e lo fa bramare per averne ancora e ancora.

La passione c’è, come in ogni suo libro che ho letto, ma qui – per fortuna – è molta meno rispetto alla serie Blood and Ash, dove era diventata eccessiva.

I personaggi sono meravigliosamente descritti e l’ambientazione è decisamente interessante. È stato bello vedere il “prima”. Vedere il mondo com’era prima degli ascesi e conoscere dei e primordiali prima di doversi addormentare.

Mi è molto piaciuto il passaggio verso il mondo di Ash, conoscere gli dei che lavorano con lui e scoprire che persona meravigliosa sia, nonostante il suo ruolo e nonostante i suoi “colleghi” pazzi furiosi.

E i Draken… Non mi stancherò mai di loro!

Sarà interessante, dopo le scoperte fatte alla fine del libro, capire come proseguirà la serie.

firma Claudia

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