Intervista veloce a… Luciano Ricci

INTERVISTA VELOCE A…
LUCIANO RICCI

Nato a Genova nel 1959, è un Ingegnere, sposato con Renata, una food blogger, e ha due figli. 

Il 1° maggio 2018 riceve la “Stella al merito” con il conferimento del titolo di “Maestro del Lavoro”, concessa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Le sue più grandi passioni? Lettura, cinema e montagna.

Scopriamo qualcosa in più sui sui suoi libri.

Come nasce il tuo romanzo d’esordio “La fanciulla delle fate“?

Ho avvertito l’esigenza di raccontare una storia d’amore che non fosse convenzionale, fuori dagli schemi, travolgente, forse un po’ folle ma liberatorio. Uscivo dal periodo terribile del crollo del ponte (Morandi, ndr) e volevo scrivere qualcosa di solare, puro.

Un romanzo contro i pregiudizi che, come dice Marguerite di Blessington, sono le catene forgiate dall’ignoranza per tenere separati gli uomini.

Cosa rappresentano, per te, le due protagoniste?

Sono due persone complementari. Anna, sportiva, fragile, insicura, alla ricerca della felicità ma incapace di uscire dal guscio.

Teresa più decisa, forte, intraprendente, pronta alla sfide della vita e a mettersi in gioco per l’amore che prova per Anna.

In “Baba Dochia” parli dello sfruttamento dei minori a fini sessuali e pedopornografici. È stato difficile scrivere il romanzo?

Un’esperienza durissima, frutto di studio e approfondimenti con persone toccate da questo problema. Il confronto con ECPAT mi ha aiutato molto essendo l’organizzazione che da 30 anni opera in 102 paesi per difendere i minori vittime della tratta. Alcune delle storie del libro sono vere.

Puoi parlarci del romanzo in maniera più approfondita?

La vita tranquilla e spensierata di un giovane ragazzo livornese subisce una brusca e imprevedibile accelerazione.

Padre italiano, madre rumena, trova lavoro grazie alla perfetta conoscenza di entrambe le lingue dei genitori.

Ben presto si ritroverà, suo malgrado, al centro di una vicenda molto intricata, un intreccio tra un traffico di tecnologie militari e un racket che sfrutta la prostituzione minorile.

Ben presto si troverà al centro di una situazione estremamente pericolosa che gli farà vivere molti colpi di scena.

Una ragazza rumena, che diventerà la sua compagna, sarà al suo fianco in una sfida senza confini tra legalità e violenza, tra giovani ragazzine indifese e mostri spietati.

La loro vicenda li porterà verso un finale sorprendente che lascerà nel lettore un segno profondo.

Stai scrivendo altro o pensi di farlo?

Sì, sono da tempo concentrato su un libro che si occuperà di scuola e adolescenza.

Sono stato insegnante in un istituto tecnico per otto mesi e mi sono fatto un’idea precisa di quel particolare mondo ricavandone luci e ombre, rendendomi conto di quanto sia meravigliosa la professione del professore ma che rimane schiacciata da una burocrazia e una sovrastruttura di procedure che le tolgono gran parte del tempo e delle energie.

Il titolo, anche se provvisorio, sarà “L’anomalia del panda” perché, come il simpatico orsetto bianco e nero che pur essendo carnivoro si nutre di solo bambù, la scuola rischia il collasso per non fare il suo vero mestiere: occuparsi della formazione umana e professionale degli studenti. Tanti episodi, analisi piuttosto divertenti si alterneranno in una sequenza di istantanee su un pianeta non noto a tutti.


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INTERVISTA A CURA DI firma Claudia

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