Intervista veloce a… Laura Rocca

INTERVISTA VELOCE A…
LAURA ROCCA

  • Chi sei?

Sono una scrittrice e, adesso, posso dirlo a tutti visto che ho dato la notizia pubblicamente, il 19 settembre. Il mio ultimo giorno in ufficio è stato il 27.01.20, adesso svolgo solo il lavoro che amo.

Rivelazione bomba a parte… Sono una donna che odia l’estate e ama l’autunno, molto concreta, precisa e maniacale per ciò che riguarda il suo lavoro e molto con i piedi per aria per le questioni terrene. Amo leggere, gli animali, la natura, viaggiare, il make-up, la palestra e scrivere… ah ma forse questo si era già capito.

  •  Come e quando hai iniziato a scrivere?

Questa potrebbe diventare una risposta molto lunga. Tenterò di riassumere al meglio. Ho iniziato a scrivere intorno ai dodici anni. A quell’età portavo i busti correttivi per la scoliosi, a causa di quel motivo gli altri bambini mi emarginavano e prendevano in giro. Non avevo amici e ho preso il vizio di inventarli su carta, nelle mie storie. Ho continuato a scrivere racconti per anni e anni, ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicare nulla fino al 2015, anno in cui è uscito il mio primo libro.

  •  Come è nato e quanto tempo hai impiegato a costruire le cronistorie degli elementi?

Le Cronistorie degli Elementi” è la storia che mi ha richiesto più tempo in assoluto, un po’ per inesperienza, è ciò da cui sono partita, un po’ per la mia fissazione maniacale per i dettagli e in parte anche per la sua lunghezza, sono più di 2500 pagine in totale.

Ho iniziato a lavorarci sopra nel 2013, ho scritto i riassunti di tutti i capitoli dei sei libri, ho sempre saputo ogni singolo dettaglio e colpo di scena, trovo sia imperativo quando si costruisce un mondo così complesso che ha regole sue e un corollario di personaggi così vasto. Ho pubblicato il primo libro nel 2015 e il sesto e ultimo nel 2018. Ci ho lavorato per cinque anni.

  •  In che generi ti senti più creativa e pensi di dare il meglio di te?

Non ho un genere preferito, voglio essere una scrittrice, ma non desidero un’etichetta. Essendo partita da un fantasy, molti mi consideravano una scrittrice fantasy, ma io non mi sento un genere. Non mi piace pormi limiti o vincoli, se domani avessi l’ispirazione per un thriller, lo scriverei. È lo stesso per la lettura, passo da Platone a Sophie Kinsella, da Jane Austen a Wulf Dorn, mi piace leggere, ma non sono focalizzata su un genere.

  •  Hai altri libri in cantiere? 

Alcuni lettori dicono che sono più veloce a scrivere i libri che loro a leggerli. Scherzi a parte, ovviamente sì. Se ti dico che ho prenotato le date per l’editing da qui a novembre 2021? Posso anticiparti che il prossimo sarà un altro romance, ma per ora non posso dire quale. Durante il 2021 uscirà anche il secondo libro della mia nuova saga su angeli e demoni, “Of Vices and Virtues”. Gli altri libri sono troppo in là nel tempo per parlarne e poi, si sa, se l’ispirazione arriva, cambio idea, quindi vedremo cosa succede.

  •  Parlaci di “No strings attached“.

Era da diverso tempo che desideravo scrivere la storia di una pattinatrice e pure quella di una rockstar. Avevo già diversi schemi e bozze, ma non mi convinceva nulla.  Durante l’estate stavo lavorando su un libro, la storia del migliore amico del protagonista di Alchemic, ma non mi sentivo dentro la storia e ho deciso di contattare la fotografa per scegliere la foto per la cover pensando che, magari, un’immagine mi avrebbe fatto venire il guizzo che mi mancava. Ho visto la foto di Benjamin, il modello sulla cover di “No strings attached”, è stata una folgorazione. Ho pensato: “Lui è la mia rockstar!”. Così ho mollato il libro su cui stavo lavorando e sono partita in quarta con la stesura della trama di questa storia, fondendola con le idee sul pattinaggio che avevo. Tutto quadrava alla perfezione, funzionava bene e ho iniziato a stendere i capitoli. In due settimane ho scritto più di 100.000 parole, quando ho finito avevo i polsi doloranti, ma ne è valsa la pena.

No strings attached” racchiude un music romance e uno sport romance, è la storia di un amore molto speciale, si potrebbe anche definire un second chance.


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