Intervista Sale e Pepe alla scrittrice del team AWE Francesca Da Sacco

intervista

A CHE ETA’ TI SEI APPASSIONATO ALLA LETTURA?

Fin da piccola ho sempre amato leggere, approfittando della immensa biblioteca di mia madre e leggendo spesso libri non adatti alla mia età. Uno su tutti, L’esorcista di William Peter Blatty, da cui è stato tratto il film omonimo. Lo lessi a 12 anni, che è anche l’età della protagonista.

QUANDO HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

A 11 anni storielle stupide. Poi sui 22 anni son partita con racconti e sceneggiature di fumetti, che ho sempre vissuto come fossero delle specie di racconti a loro volta.

COME E’ NATA LA DECISIONE DI INIZIARE A SCRIVERE?

Immagino si sia trattato di un bisogno di comunicare

COME NASCONO LE STORIE DI CUI PARLI? A COSA TI ISPIRI?

Le ispirazioni arrivano da qualsiasi cosa. Parlando in particolare di Samsara, l’ispirazione nasce dal confronto e dalle chiacchiere con gli altri autori (disegnatori e coloriste) del fumetto, Manuela, Simon Monroe ed Anna. Si butta sul piatto un’idea e tutti ci togliamo e aggiungiamo, secondo quello che vogliamo raccontare o del gusto personale.

Questo è un ottimo modo per raccontare qualcosa di un po’ diverso dal mio unico gusto personale. Si tratta ovviamente di una continua sfida, per portare avanti, in maniera personale, una storia costruita con spunti dati da 4 persone.

Bellissimo!

MOLTI AUTORI SOSTENGONO CHE MENTRE IL RACCONTO PRENDE FORMA SONO I PERSONAGGI STESSI CHE TI PARLANO E TI INDICANO LA STRADA DA SEGUIRE… SENTI ANCHE TU LE VOCI NELLA TESTA?

Non proprio. I personaggi parlano dopo, una volta inseriti nel contesto. Sono abbastanza tecnica, da questo punto di vista. Preferisco decidere dove va la storia, da subito, anche senza definire esattamente il finale, prima di lasciare liberi i personaggi di agire.

In questo modo, i personaggi agiscono per uno scopo, scena dopo scena, e non a caso 🙂

COME HAI CAPITO CHE IL TUO GENERE LETTERARIO ERA QUESTO?

Con Samsara sto affrontando per la prima volta questo genere letterario, è tutto nuovo. Per fortuna collaboro con soci che conoscono meglio di me questo campo.

QUANDO LEGGI UN LIBRO, NEL DARE IL TUO GIUDIZIO TI PONI COME SEMPLICE LETTORE O COME SCRITTORE?

Entrambi. Il primo giudizio è da lettrice, decisamente. Se un libro mi cattura, mi cattura come lettrice.

Poi a volte un romanzo che è bello come idea, mi crolla per la forma. Purtroppo! Spesso le mie conoscenze da scrittrice mi rovinano un po’ il gusto della lettura.

COSA PENSI A RIGUARDO DELL’ANNOSO DILEMMA C.E. VS SELF?

Credo che il Self Publishing sia una cosa meravigliosa, permette di vedere molte più opere di una volta e toglie potere all’editore il cui motto è “questo non interessa al pubblico perché lo dico io!”.

Il lato negativo è che molte auto pubblicazioni risentono della mancanza di una supervisione e questo è uno dei motivi per cui il Self ha così tanti detrattori. A ragione, se un lettore ci mette soldi, vuole leggere un testo professionale.

Quindi Self, assolutamente, ma fatto con la testa (e una supervisione!)

COME VEDI IL TUO FUTURO DI SCRITTORE? RIMARRAI FEDELE AL TUO GENERE O HAI VOGLIA DI SPERIMENTARE CON QUALCOSA DI NUOVO?

Non mi piace pensare di avere un genere, anche se, come tutti, ho qualcosa in cui riesco meglio e qualcosa in cui non saprei proprio da dove cominciare XD

Se non avessi voluto sperimentare, Samsara non sarebbe mai nato, visto che è la prima storia M/M che scrivo.

Quindi diciamo che mi piace sperimentare. La sperimentazione permette di imparare qualcosa di nuovo, di mettere alla prova le nostre capacità. Scrivere quello che si sa è comodo, ma alla fine rischi di adagiarti, smettendo di rinnovarti. Insomma è la morte XD

TRA I LIBRI CHE HAI SCRITTO, QUAL E’ QUELLO CHE HAI AMATO DI PIU’ E PERCHE’? CE NE PARLI?

Più che veri e propri libri ho scritto Graphic Novel. Da sempre sono legata al fumetto, mi piace la pagina illustrata dove parole e immagini si mescolano per dare vita a qualcosa di unico.

E di sicuro quello che più amo è proprio Samsara, perché è un prodotto maturo, nato dall’esperienza di tanti anni, da un rapporto quasi simbiotico con la mia co-autrice Manuela, ma anche dall’apporto di due artisti che prima praticamente non conoscevo, Simon Monroe e Anna.

Loro mi hanno dato la prospettiva che mi serviva per staccarmi dal mio terreno e partire ad esplorare qualcosa di sconosciuto.

CHI SONO I TUOI AUTORI PREFERITI? QUALI QUELLI CHE TI HANNO ISPIRATO MAGGIORMENTE?

Uno dei miei autori preferiti è Yukio Mishima, uno scrittore giapponese attivo tra gli anni ‘50 e ‘70.

La sua opera che più mi ha ispirato è stata la tetralogia “il mare della Fertilità”, 4 romanzi che ruotano attorno al tema della reincarnazione e dell’amore, di come due anime possono essere indissolubilmente legate.

E sì, è stata una delle fonti di ispirazione del fumetto Samsara!

E poi, il mio primo libro LGBT è stato Rainbow Road di Alex Sachez. E ha un po’ rotto gli argini.

UN CONSIGLIO SPASSIONATO AD UN AUTORE EMERGENTE?

Il consiglio migliore che posso dare, guadagnato sulla mia pelle, è: non avere paura dei commenti.

I commenti dei tuoi colleghi, in particolare (e parlo di quelli costruttivi, non fatti a caso), sono oro, la cosa che fa più male (al tuo orgoglio) e allo stesso tempo bene (alla tua esperienza).

Molti tendono a non volerli e ad averne paura. Lo capisco. Ci vuole coraggio per accettarli, ma spesso vediamo le nostre opere troppo da vicino e non siamo in grado di vedere quelle pecche che ad altri saltano subito all’occhio.

CI RACCONTI QUALCOSA DI CURIOSO SU TE STESSO?

Su me stessa posso dire che adoro gli animali e ogni tanto me ne esco con informazioni zoologiche non richieste.

Una cosa simpatica (e forse un po’ strana) legata al gruppo awe, invece, è che gran parte di Samsara è nato da sessioni di Gioco di Ruolo giocato via chat. E’ così che si definiscono meglio le personalità dei nostri personaggi.

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