INTERVISTA A… Marilena Boccola

 

Ciao Marilena è bello averti qui con noi nel nostro salotto delle interviste.

Sei un membro molto prezioso del nostro gruppo facebook Sale e Pepe (link qui) e i tuoi interventi sono sempre curati e d’ispirazione.

Ho avuto molto piacere a leggere il tuo ultimo romanzo “L’estate del primo bacio”, è stato come vedere scritta una delle mie estati vissute durante l’adolescenza.

 

  • Nelle note ho letto che questa non è stata la prima volta che la storia è stata pubblicata, quando l’hai scritta effettivamente? Cosa ti ha spinto a darle una nuova possibilità?

 

Ciao Anna, è un piacere anche per me. Non sono molto social negli ultimi tempi ma mi piace farmi incuriosire e sbirciare ogni tanto; il gruppo Sale e pepe è molto piacevole da frequentare e le proposte di lettura sempre interessanti e variegate. 

Confermo che L’estate del primo bacio è già stato pubblicato da HarperCollins Italia nel 2016, prima è uscito in digitale e successivamente in edicola. Il titolo originale era Baci, sabbia e stelle. L’estate scorsa è scaduto il contratto e sono tornata in possesso dei miei diritti, così ho pensato di dargli un’altra possibilità pubblicandolo con una piccola casa editrice mantovana con cui ho pubblicato un altro romanzo di formazione (Ricordo di un’estate) e con la quale mi sono trovata bene. Questo romanzo era stato inserito nella collana rosa ma secondo me ha un respiro più ampio e mi piaceva l’idea di raggiungere un pubblico più vasto, non solo femminile.

 

  • Io mi sono emozionata tantissimo a leggere tutti quei particolari che hanno fatto parte della nostra giovinezza, mi sono addirittura commossa. Quanto è stato d’impatto per te rispolverare tutti quei ricordi e inserirli nel tuo racconto?

 

Quando ho scritto questo romanzo ambientato nell’estate dell’82, quella dei Mondiali di Spagna, sono andata a recuperare parti di me e dei miei ricordi di quegli anni, un’operazione che in effetti mi ha richiesto di rimettermi nei panni della ragazzina che sono stata e di ritrovare oggetti e modi di essere e fare che sembrano appartenenti a un’altra era. Eppure sono passati solo alcuni decenni…

Ti confesso che è stato più difficile con Ricordo di un’estate, ambientato nell’86 che a questo punto consiglio di leggere, assieme a L’estate del primo bacio, a tutte le persone che hanno vissuto gli anni Ottanta e non solo.

 

  • So che la storia di Maddalena non è la tua, o almeno non quadrerebbe la sua età con la tua, ma ho l’impressione che ci sia tanto di te in questo romanzo, in caso affermativo puoi dirci cosa?

 

Infatti, nell’82 ero una bambina, ma quell’11 luglio ero davvero al mare con la mia famiglia e ho vissuto i festeggiamenti per quel Mondiale in un luogo di vacanza che mi ha regalato emozioni che probabilmente non avrei mai vissuto se fossi stata nel mio paese di campagna. Inoltre, sono sempre stata un’attenta osservatrice piena di fantasia e, anche se allora avevo solo 11 anni, ero già in grado di immaginare una storia d’amore su quelle spiagge, sotto quegli ombrelloni, tra quelle onde… La storia che ho regalato alla mia protagonista adolescente.

 

  • La colonna sonora è stata importante per la trama, anche tu come me tendi a rifugiarti nelle vecchie compilations? (Non playlist, compilations!) Oppure le hai rispolverate per poter dare più credibilità alla storia?

 

Bellissimo termine compilation! Molto vintage! Comunque non sono canzoni che ho cercato ad hoc, me le ricordavo proprio, sono state la colonna sonora di quella vacanza al mare al lido di Jesolo, le mettevamo sempre nel juke box io e mio cugino Paolo che nel romanzo diventa mio fratello più piccolo, anche lui con lo stesso nome di Paolo Rossi, l’inaspettata rivelazione di quel Mondiale di calcio.

 

  • Conservi qualcosa di quegli anni bellissimi?

 

Intendi qualcosa di fisico, tipo un oggetto oppure ti riferisci a un ricordo? Se devo rispondere facendo riferimento a un oggetto, penso al mio Ciao con gli adesivi di Snoopy, fermo nel garage dei miei genitori dagli anni Novanta. Quando ho preso la patente dell’auto, ho smesso di andare in motorino, ma a volte mi viene voglia di farlo sistemare e ricominciare a usarlo, ma forse avrei paura a guidarlo, adesso che c’è molto più traffico di una volta e io sono meno incosciente… Se ti riferisci a un ricordo, devo dire che, a distanza di tempo, quegli anni appaiono davvero magici, forse semplicemente perché li ho vissuti da adolescente, sai quando ti senti al centro del mondo e hai tutta la vita davanti, come un immenso foglio bianco ancora da scrivere? Credo sia, in fondo, la stessa sensazione che si prova in tutte le epoche.

 

  • Ancora grazie per avermi fatto tornare indietro con il cuore e la mente Marilena, buon lavoro.

 

Grazie mille a tutte voi! E mi raccomando, leggete L’estate del primo bacio per un tuffo negli anni ’80 😉

 

Anna

 

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