Intervista Sale e Pepe: Jessica Scarlett Rose (autrice)

intervista

1     A CHE ETA’ TI SEI APPASSIONATO ALLA LETTURA?

2     QUANDO HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

3     COME E’ NATA LA DECISIONE DI INIZIARE A SCRIVERE?

4     COME NASCONO LE STORIE DI CUI PARLI? A COSA TI ISPIRI?

5     MOLTI AUTORI SOSTENGONO CHE MENTRE IL RACCONTO PRENDE FORMA SONO I PERSONAGGI STESSI CHE TI PARLANO E TI INDICANO LA STRADA DA SEGUIRE… SENTI ANCHE TU LE VOCI NELLA TESTA?

6     COME HAI CAPITO CHE IL TUO GENERE LETTERARIO ERA QUESTO?

7     QUANDO LEGGI UN LIBRO, NEL DARE IL TUO GIUDIZIO TI PONI COME SEMPLICE LETTORE O COME SCRITTORE?

8     COSA PENSI A RIGUARDO DELL’ANNOSO DILEMMA C.E. VS SELF?

9     COME VEDI IL TUO FUTURO DI SCRITTORE? RIMARRAI FEDELE AL TUO GENERE O HAI VOGLIA DI SPERIMENTARE CON QUALCOSA DI NUOVO?

10     TRA I LIBRI CHE HAI SCRITTO, QUAL E’ QUELLO CHE HAI AMATO DI PIU’ E PERCHE’? CE NE PARLI?

11    CHI SONO I TUOI AUTORI PREFERITI? QUALI QUELLI CHE TI HANNO ISPIRATO MAGGIORMENTE?

12     UN CONSIGLIO SPASSIONATO AD UN AUTORE EMERGENTE?

13    CI RACCONTI QUALCOSA DI CURIOSO SU TE STESSO?

RISPOSTE:

1)  Non ricordo a che età mi appassionai con precisione alla lettura. So solo che, attraverso un aneddoto raccontato da mia madre, leggevo molto già a partire dai sei anni. Prima, infatti, lei era solita fare un gioco: prendeva uno dei Librottini (credo che ormai non siano più in commercio), lo apriva a caso, leggeva una frase e io dovevo indovinare la parola mancante.

2 e 3) Si può dire che la voglia di scrivere mi appartiene da tempo, da quando frequentavo le elementari; poi alle superiori divenne più consapevole. Rammento che una delle prime “opere” in cui mi cimentai fu una rudimentale raccolta sentimentale di poesie; successivamente un tema scolastico, trasformato in un racconto breve. La maestra ci chiese di inventare una storiella, di qualsiasi genere. Dato che in quegli anni ero (e tuttora sono) un’appassionata di anime e manga giapponesi, tra l’altro, la mia scelta ricadde nell’elaborazione di una fanfiction inerente a “Lamù”, corredata da tanto di disegnino. Soltanto nel lontano 2011, però, giunsi sui social network e creai la mia pagina facebook, incominciando a inserire tutto ciò che mi passava per la mente!

4) Credo che io tragga ispirazione dalla piccola esperienza finora maturata, nonché dalle persone incontrate, film, libri, fatti di cronaca, i valori che possiedo, gli studi fatti, insomma tutto quello che fa parte della mia persona.

5) Come dicono molti scrittori, ogni libro, ogni personaggio è come un figlio, ragion per cui c’è molto di me in ognuno di loro. Alcuni hanno aspetti che mi piacerebbe avere, altri mi somigliano e altri ancora hanno esperienze di vita simili.

6) Ho sempre letto fantasy, da quando sono piccina ne divoro in quantità, per questo credo mi sia venuto naturale avere un simile approccio con la scrittura. Ho narrato semplicemente di qualcosa che serpeggiava sotto pelle…

7) Solo come lettore.

8) Credo che si riassuma tutto dicendo che ci sono tanti libri e pochi lettori. E anche gli ebook hanno il loro rovescio della medaglia. Il mercato digitale in Italia, infatti, è ancora molto limitato perché c’è una grossa fetta di pubblico che rimane legato esclusivamente all’editoria tradizionale o perché non possiede un e-reader o perché non si trova bene nel leggere un libro digitale. Io stessa conosco molte persone così, anche familiari stretti, che sebbene interessati a leggere i miei romanzi, non lo hanno fatto perché non erano cartacei. Questo vuol dire che se si è un emergente, senza una casa editrice alle spalle, è molto difficile farsi conoscere e il mercato risulta chiuso. Il tuo libro si perde tra i numerosi titoli che ogni mese vengono pubblicati e l’autopromozione diventa un impegno costante, quasi più faticoso dello scrivere.

9) Nel mio futuro, innanzitutto, vedo senz’altro altre pubblicazioni. Sono molto determinata. Non a caso, ho in cantiere almeno altre due sillogi di poesie, una raccolta di racconti e tre romanzi brevi di diverso genere, perché mi diverte sperimentare nuove cose. E poi, negli anni, mi piacerebbe tantissimo riuscire a trovare una stabilità economica proprio grazie alla scrittura.

10) Tra le mie pubblicazioni più recenti emerge “Necrotica. Trama di un sogno e sottile raso d’incubo”, una silloge gotica, costituita da cinquantacinque componimenti, quasi del tutto incentrata sulla figura del Vampiro, analizzandolo sotto ogni aspetto. Si compone, dopo le varie poesie, di alcune curiosità e un racconto bonus a fine libro. Presenta, quindi, parti volutamente in prosa.

11) Oh mamma, ce ne sono tantissimi. Adoro leggere e divoro libri in continuazione. Le mie preferenze variano un sacco in base al periodo. Parlare delle influenze che altri autori hanno avuto su di me è complicato: mi sembrerebbe di insultarli, facendo il paragone. Comunque, devo molto a tanti scrittori diversi tra loro. E forse è sempre così: leggendo, prendi un po’ da ogni storia che ti colpisce. Ammiro l’onestà e la brutalità di Marya Hornbacher, ad esempio. La semplicità del linguaggio di Stephen King, la complessità emotiva di Knausgard, le atmosfere di Shirley Jackson, i personaggi femminili di Gillian Flynn. Potrei andare avanti per ore.

12)  Puntare sul Web. E non pensare ai soldi. No, non sono impazzita. È una regola importantissima: se si pensa ai soldi si finisce col fornire un’immagine di sé e un servizio del tutto scadenti. Perché ci si concentra solo sui profitti. Occorre pensare, invece, con la mente dei nostri potenziali clienti. Cosa cercano? Di cosa hanno bisogno realmente? Ecco, fornisci quel tipo di servizio. E ancora: non occorre pensare in grandi numeri. Bastano poche centinaia di clienti fedeli per portare avanti la propria attività. Non occorre racimolare migliaia e migliaia di “utenti-fan” per avere successo. Un ultimo consiglio: rischia, ma mai fino a farti male. All’inizio sarà dura, ma assicurati sempre di avere degli introiti. Se hai un lavoro, ad esempio, non mollare tutto per buttarti a testa bassa in un nuovo progetto. All’inizio porta avanti tutti e due finché non avrai una sicurezza. Serve coraggio, ma coraggio non fa rima con stupidità. Ricordalo.

13) Uhm… un fatto curioso. Dunque, sono poliglotta, ovvero conosco e so parlare: inglese, latino, spagnolo, giapponese, coreano e norvegese. Auspico di apprendere presto e nel migliore dei modi russo e cinese. Non nego che, un giorno, potrei anche interessarmi alla traduzione editoriale vera e propria. Infine, a parte questo, svolgo l’attività di editor freelance e inviterei a non lasciarvi fuorviare dalla mia età, come spesso e volentieri succede. Tatiana Meloni e Sara Gavioli, due mie colleghe più grandi, sanno cosa intendo!

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