Intervista a Gaby Crumb

 

 

 

intervista

 

 

–      A CHE ETA’ TI SEI APPASSIONATO ALLA LETTURA?

–      Da adolescente, con i libri fantasy. Me ne avevano regalato uno per un compleanno e da allora non ho più smesso di leggere.

–      QUANDO HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

–      Prima ancora di appassionarmi alla lettura. Ero alle scuole medie.

–      COME E’ NATA LA DECISIONE DI INIZIARE A SCRIVERE?

–      Per necessità credo. Ero molto chiusa e molto insicura. Scrivere mi dava forza e rimetteva tutto in equilibrio. Ed è ancora così infondo.

–      COME NASCONO LE STORIE DI CUI PARLI? A COSA TI ISPIRI?

–      Non mi ispiro a nulla in realtà. Nascono in modo molto istintivo. Possono nascere ascoltando una canzone così come lavando i pavimenti a casa. Sono molto lunatica e lo è anche la  mia musa.

–      MOLTI AUTORI SOSTENGONO CHE MENTRE IL RACCONTO PRENDE FORMA SONO I PERSONAGGI STESSI CHE TI PARLANO E TI INDICANO LA STRADA DA SEGUIRE… SENTI ANCHE TU LE VOCI NELLA TESTA?

–      Voci? C’è un gran casino nella mia testa. Alcune volte parlano in pochi e va bene… altre volte sembra di stare ad un rave dove tutti fanno casino.

–      COME HAI CAPITO CHE IL TUO GENERE LETTERARIO ERA QUESTO?

–      Guarda io sono molto istintiva quando scrivo. Non penso alle mie storie, non faccio scalette, non programmo nulla.  Scrivo dell’amore e per me due uomini che si amano sono bellissimi. Spesso si ha la convinzione che la donna sia la parte dolce della coppia e si perdono infinite sfumature del modo di amare di un uomo, della sua sensibilità. Scrivere il gay romance non è stata una decisione vera e propria, non è stata neppure una lampadina che si è accesa per cui mi sono detta “ ah però scriviamo questo genere qui”. È stato solo istinto, come ogni mia storia. Magari domani mi sveglio e ad ispirarmi è l’amore di un uomo e una donna…  tra un mago ed un elfo… chi lo sa…

–      QUANDO LEGGI UN LIBRO, NEL DARE IL TUO GIUDIZIO TI PONI COME SEMPLICE LETTORE O COME SCRITTORE?

–      No quando leggo un libro che mi piace, che mi emoziona sono una lettrice.

–      Se il libro non mi piace, provo a finirlo e se non ci riesco lo abbandono ma non mi metto a valutare cosa o come lo avrebbe dovuto scrivere, non penso a come lo avrei scritto io.

–      COSA PENSI A RIGUARDO DELL’ANNOSO DILEMMA C.E. VS SELF?

–      Domanda complessa. Le case editrici sono molto importanti. Danno sicurezza al lettore e spesso anche all’autore. Sono un grandissimo trampolino di lancio se si è fortunati tanto da trovare una buona casa editrice.  Il self è più grezzo da quel punto di vista, sei da solo e ti prendi le gioie e i dolori da solo. Devi pensare alla copertina, alla revisione, all’editing  e spesso sei autodidatta o con il supporto di amici  che ti danno una mano come possono. Una revisione professionale costa e non tutti agli inizi possono permettersela. Però devo dire che ti fa anche crescere tantissimo. Impari dai tuoi errori, a volte non subito, a volte fai solo dei piccoli passi e altre volte fai un passo indietro ma va bene così secondo me perché tutto ti aiuta a migliorare. Ci vorrebbe solo un pochino più di umiltà da parte di tutti.

–      COME VEDI IL TUO FUTURO DI SCRITTORE? RIMARRAI FEDELE AL TUO GENERE O HAI VOGLIA DI SPERIMENTARE CON QUALCOSA DI NUOVO?

–      Io ho sempre voglia di sperimentare. Ho tantissime storie iniziate e mai finite. Altre finite ma che ancora non mi sono sentita di pubblicare.

–      TRA I LIBRI CHE HAI SCRITTO, QUAL E’ QUELLO CHE HAI AMATO DI PIU’ E PERCHE’? CE NE PARLI?

–      Ma non lo so, allora è come una madre che ha dei figli. A quale vuoi più bene? Non è crudele chiederlo? Io sono legata a ognuno dei miei libri per motivi diversi, in ognuno di loro c’è una parte di me, del mio carattere, dei miei pensieri, delle mie convinzioni. Sono legata a Dove finisce il cielo per la sua profondità e poi perché è iniziato tutto da quella storia. Sono legata a Dark Room e Sotto la Cenere  ma anche a Silent Love e all’ultimo uscito Anime Fragili per gli argomenti toccati, per il messaggio che vorrei trasmettere, perché rappresentano le mie convinzioni, ciò che vorrei cambiare. A Un attimo ancora perché lì mi sono messa alla prova con uno stile di scrittura che non sento sotto la pelle e poi la serie Red…. Come posso non amare le mie ombre?

–      CHI SONO I TUOI AUTORI PREFERITI? QUALI QUELLI CHE TI HANNO ISPIRATO MAGGIORMENTE?

–      Parlando di gay romance sicuramente Cardeno, Calmes e Amy Lane. Fuori dal gay romance Shakespeare e Bukowski . Poi gli autori di libri fantasy, non tutti ma molti…

–      UN CONSIGLIO SPASSIONATO AD UN AUTORE EMERGENTE?

–      Quando non mi sentirò più un autore emergente anche io te lo dirò… A parte tutto però posso dire una sola cosa. Se scrivere è una necessità, se ti fa stare bene allora scrivi, poco importa se deciderai di pubblicare o meno. Io scrivo da quando avevo tipo 11 anni e ho pubblicato  che ne avevo 37…

–      CI RACCONTI QUALCOSA DI CURIOSO SU TE STESSO?

–      Sono estremamente noiosa in realtà. Sono pantofolaia e molto pigra. Lunatica in modo assurdo ma non tanto nell’umore quando proprio nelle cose di ogni giorno. E poi mi sveglio nel cuore della notte con i lampi di genio, a volte penso davvero che il mio cervello viva in una realtà spazio tempo completamente separata dal mio corpo. Non mi sto dietro neppure io.

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