Intervista a… Elsa Lohengrin

Elsa Lohengrin è l’autrice de “Il Cigno – La saga degli Altavilla”.

Quando devi scegliere tra la persona che ami, la professione dei tuoi sogni e te stesso

Il dottor Killian Altavilla è senza parole. Dopo aver rinunciato al sogno di diventare medico legale per accontentare la sua ragazza, Mélanie, scopre di essere stato scelto come assistente di uno dei migliori medici legali in circolazione ed è costretto a rivalutare la sua decisione.

Ma non appena Killian incontra il suo nuovo capo, il Professor Lachlan MacLeod, il mondo perfetto che si è creato intorno comincia a sgretolarsi. Il rapporto con Mélanie diventa sempre più conflittuale e la sua vita quotidiana si trasforma in una gabbia dorata.

Perché Killian non è quello che tutti pensano. Killian si porta dentro il peso di una scelta fatta quando era troppo giovane e ne paga le conseguenze ogni giorno, anche se non lo vuole ammettere. Ma adesso è arrivato il momento di fare i conti una volta per tutte con il passato che sta disperatamente cercando di ignorare.

Riuscirà a salvare la relazione con Mélanie e a diventare medico legale o crollerà sotto la pressione dei ricordi risvegliati dall’imponente figura di MacLeod?

Il Cigno è il primo romanzo di una trilogia dedicata a Killian Altavilla all’interno della Saga degli Altavilla, una serie dedicata alle vicissitudini sentimentali dei membri di questa numerosa ed eclettica famiglia contemporanea. Se ti piacciono le storie ricche di conflitti interiori e interpersonali, in cui i personaggi devono fare i conti con il lato più oscuro di sé per scoprire la loro vera essenza, allora amerai questo romanzo psicologico intriso d’amore e di amicizia.

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Ciao Elsa, per prima cosa, grazie di averci dato questa opportunità, seconda cosa, benvenuta nel blog Letture Sale e Pepe.

 

  • Da quanti anni hai iniziato a scrivere sia per lavoro che per passione?

 

Grazie a voi!

Di professione sono traduttrice e faccio questo lavoro ormai da vent’anni, quindi posso dire di avere una lunga carriera alle spalle nel mondo delle parole.

Per passione, invece, scrivo da molto meno tempo. Avevo scritto una trilogia alcuni anni fa, ma mi sono resa conto che non funzionava come volevo, così mi sono dedicata allo studio della scrittura creativa, seguendo corsi soprattutto negli Stati Uniti grazie al fatto che sono bilingue. Alla fine sono tornata a scrivere ed è nato Il Cigno.

 

  • Come nasce la serie degli Altavilla? Cosa ti ha ispirato? C’è qualcosa di reale all’interno del libro?

 

Avevo molte idee in testa che ruotavano intorno a personaggi tutti collegati tra loro, così ho deciso di dare una “cornice” a queste storie, raggruppandole in una serie.

Nel Cigno ci sono molti elementi che si ispirano alla realtà, a esperienze personali e al vissuto di persone che conosco, ma il tutto è stato trasformato e rielaborato in modo tale che nessuno possa riconoscersi tra le pagine del romanzo.

Reali in tutto e per tutto sono invece i luoghi descritti: vivo a Berna da molti anni e conosco Zurigo e il Vallese molto bene. Altri elementi veri sono il plurilinguismo tipicamente svizzero, i problemi degli stranieri che giungono qui, la musica, il balletto Swanlake e il film Billy Elliot, oltre al lavoro dei medici legali.

 

  • Cosa ti aspetti che il tuo libro trasmetta al lettore?

 

Il mio obiettivo primario era rendere il lettore consapevole del dramma che vivono alcune persone che si trovano in una situazione simile al protagonista del Cigno. In secondo luogo volevo far riflettere i lettori sul peso che alcune aspettative possono avere nella vita di ciascuno di noi – aspettative imposte da fuori, ma spesso anche da dentro. Infine volevo trasmettrere un messaggio positivo a chi legge, perché dopo la tempesta torna sempre il sole. È quello che ho cercato di esprimere anche nella copertina, con il suo sfondo scuro, l’oro del lettering e la leggerezza delle piume.

 

  • Se fossi un lettore che sta leggendo il tuo libro, come lo definiresti? Cosa diresti su ciò che hai scritto?

 

È un romanzo che affronta l’amore in tutte le sue sfaccettature: dall’idealizzazione del partner alla violenza domestica, dall’amore familiare all’amore proibito, dall’amore egoistico all’amore incondizionato, dall’amore per l’arte all’amore per la propria professione – tutto questo grazie al percorso di crescita interiore del protagonista Killian Altavilla, aspirante medico legale, che viene messo con le spalle al muro e deve decidere una volta per tutte qual è la sua definizione della parola Amore. È una storia apparentemente semplice, che però in qualche modo riguarda ognuno di noi e ci costringe a riflettere su chi siamo veramente e cosa vogliamo nella vita.

 

  • Cosa pensi dell’editoria italiana e soprattutto del lettore italiano?

 

Da insider e conoscitrice dei mercati esteri, devo purtroppo dire che il mercato italiano lavora secondo regole tutte sue, a volte davvero difficili da comprendere e non sempre basate sulla qualità, sia per quanto riguarda i testi originali che le traduzioni. È anche un settore molto chiuso e autoreferenziale, il che è davvero un peccato, perché così gli autori italiani non riescono a partecipare a quello che sta accadendo all’estero sia nell’editoria tradizionale che nel self-publishing. 

Per quanto riguarda i lettori italiani, invece, ci si lamenta che la gente non legge, soprattutto i giovani, ma io sui social e ai festival vedo un sacco di gente che legge e giovani entusiasti di riempirsi le braccia di libri. Forse sono solo una minoranza, ma sono una minoranza bellissima e spero che continuino a leggere con così tanta gioia. Gli altri non sanno quello che si perdono…

 

  • Oltre a questa serie, hai già progetti futuri di cui vuoi parlarci?

 

Non ho altri progetti, almeno per il momento. Ho ideato la Saga degli Altavilla in modo da poterla far crescere nel tempo, dedicando uno o più libri ai vari membri della famiglia. Il Cigno, per esempio, è il primo libro di una trilogia dedicata a Killian Altavilla, che mi terrà occupata per molti mesi a venire. Attualmente sto invece scrivendo un altro volume della Saga, che però è dedicato a un altro personaggio che i lettori hanno già conosciuto nel Cigno. Per il momento sono molto felice di esplorare il mondo degli Altavilla e credo che ci resterò ancora per un po’.

 

 

 

INTERVISTA A CURA DI samanta

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