Doppia recensione “Spiacente, non sei il mio tipo” di Anna Zarlenga

 

 

 

Sara e Teo non potrebbero essere più diversi. Lei lavora come ricercatrice all’università, lui è un figlio di papà che presto o tardi erediterà una casa di produzione televisiva. Lei è bassina, ha forme morbide ed è poco appariscente, lui è il classico playboy sbruffone. In sostanza non hanno nulla in comune se non, a quanto pare, un’indiscussa antipatia per i matrimoni. Ed è proprio a una cerimonia di nozze che si conoscono e hanno modo di trovarsi insopportabili a vicenda. La reciproca e dichiarata incompatibilità non impedisce loro di dare inizio a un battibecco che li porta, un po’ per sfida, un po’ per gioco, a oltrepassare il limite… Ma nessuno dei due dà peso alla cosa: sono perfettamente consapevoli di non piacersi e che non si incontreranno mai più. I piani del destino sono però ben altri. Dopo una vita passata a dissipare soldi senza realizzare granché, Teo è costretto dal padre a riprendere a frequentare l’università: in caso contrario potrà dire addio al suo lavoro nell’azienda di famiglia. E il caso vuole che una delle sue docenti sia proprio l’insopportabile ragazza conosciuta mesi prima a un matrimonio…


Risate, risate, risate.

Un libro così brioso e frizzante, dove il sorriso ti accompagna anche quando la situazione non è delle migliori.

Due tipi agli antipodi, lui bello, accattivante, donnaiolo, lei la ragazza occhialuta, goffa, con forme piene e dalla lingua tagliente come una zitella acida.

I battibecchi tra i protagonisti sono da delirio puro, le battute pronte, taglienti, intelligenti e non, potrei andare avanti all’infinito.

Ma si sa che dietro l’odio c’è sempre l’amore, e se da una notte all’osservatorio i pensieri cambiano, allora anche il cuore segue la mente. Ma cupido a volte gioca brutti scherzi.

Ho letto il libro in un batter d’occhio, non volevo staccarmi da questa storia, eppure dopo averlo finito ero “triste” per aver avuto fretta di finirlo. Scusate il gioco di parole.

Lei non è la classica Cenerentola, piuttosto una delle sorellastre, non ha bellezza da donare, o per meglio dire la “camuffa” bene, lui è il classico ragazzo da modelle, forme al posto giusto, la sua ricerca del 90-60-90, eppure l’alchimia scatta, scatta nei pensieri, nelle frasi ad effetto, nel botta e risposta e nella capacità di tenersi testa.

Ho avuto il batticuore, ho sorriso e ho sognato quel principe che diventa ranocchio. Ebbene sì, in questo libro le fiabe vengono stravolte, i principi rincorrono le “brutte”, e le brutte non sognano matrimoni e il “vissero felici e contenti”.

Un libro che ti tiene compagnia, che da una visione reale della vita, che non è perfetto quello bello, ma è quello che piace che diventa perfetto ai tuoi occhi.

Oddio, ma si può ridere così tanto leggendo un libro?

Lo so, lo so che in realtà non avrei dovuto farlo: dopotutto il protagonista è un affronto per il genere femminile! Uno di quegli uomini belli e strafottenti interessati solo a una cosa (come si suol dire “con l’elastico dei pantaloni largo per farli cadere prima”), con zero voglia di lavorare, soldi in tasca grazie al papà e un unico obiettivo nella vita: divertirsi con le belle donne!

E quando dico belle intendo proprio belle, non carine! Un uomo senza filtri, talmente sincero da risultare non solo brutale ma anche cafone! Però … Teo è comico a livelli esagerati!

Giuro, non potete capire le risate che riesce a scatenare!

Sara è il suo esatto contrario e ha tutto ciò che Teo disdegna in una donna: aspetto banale- trascurato, atteggiamento saccente-petulante e soprattutto un’assoluta indifferenza verso lui, i suoi sorrisi “strappa mutande”e il suo credersi un dono celestiale per ogni fanciulla che ha la fortuna di incontrarlo!

Lei, invece, riesce a tenergli testa incassando il suo sarcasmo e i suoi insulti senza scomporsi minimamente, perché non lo considera proprio meritevole di attenzioni!

Tutto questo, per un egocentrico come Teo, è inammissibile e tormentare Sara, cercando di farla cadere ai suoi piedi, diventa una missione, soprattutto se a un certo punto il bisogno della sua approvazione diviene di vitale importanza (per tutt’altri motivi!).

Ho adorato i loro battibecchi e per la prima volta non ho atteso trepidante il momento in cui i protagonisti abbandonano l’ascia di guerra per stabilire un contatto di diverso tipo! Il modo in cui Teo e Sara rimangono invischiati nei sentimenti, senza nemmeno rendersene conto, è davvero esilarante e originale! Non esistono cambi repentini di atteggiamenti, non diventano improvvisamente mansueti e sdolcinati, soprattutto non spariscono difetti e differenze! Ciascuno mantiene le proprie caratteristiche e questo, secondo me, è l’aspetto più bello di tutto il romanzo! Perché è facile innamorarsi di un bel faccino e di un carattere accondiscendente, ma è quando cadono le maschere e ci si innamora dei difetti che allora non c’è più scampo!

Voto: no, vabbè posso dare un milione di stelline????

 

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