Doppia recensione “King” di T.M. Frazier

 

 

 

King non è esattamente il classico tipo di uomo da cui andare a cercare protezione. È il capo di una banda criminale coinvolta in ogni tipo di traffico illecito ed è appena uscito di galera. Per questo è sorpreso di ritrovare in casa sua, durante una festa, una perfetta sconosciuta. Doe ha perso la memoria. Non sa chi sia o cosa le sia successo. Anche Doe è solo un soprannome. Vive per strada e rischia la vita ogni giorno, affamata e infreddolita. E così una sera entra in casa di King. A suo rischio e pericolo. Quell’uomo, infatti, la attrae come la fiamma attrae la farfalla. I suoi modi brutali non la spaventano. E quando lui ascolta la sua storia, qualcosa cambia. Chi è davvero la sconosciuta? C’è il rischio che il suo passato riemerga? Affezionarsi a lei è sicuramente un rischio. Ma potrebbe già essere troppo tardi.

Quando ti ritrovi con un delinquente allo sbaraglio, un amico violento che gli fa da spalla, una ragazza sconosciuta senza una identità che per sopravvivere si dà alla prostituzione, inizi a chiederti: “Ma che razza di libro hai preso?”.

Nel corso della lettura, tuttavia, tutto cambia, i tasselli vanno ad incastrarsi perfettamente in quell’enigma da risolvere.

“La mia vita assomiglia a una pila di domande accatastata sopra a un’altra pila di domande e francamente mi piacerebbe poterci infilare anche delle risposte”, le prime battute sono interamente scritte dal pov maschile, quindi l’idea del protagonista che l’autrice ci dà non è proprio delle migliori. Descritto come un tossico, delinquente, prepotente che “tiene in custodia” una mezza-prostituta rivendicandone il diritto di possesso.

La storia nel corso delle pagine cambia direzione, la scoperta dell’identità della “reclusa”, il suo stato di abbandono, quei nuovi sentimenti nei confronti del King.

“Penso che tu sia l’uomo più testardo, prepotente, irritante, insopportabile, complicato e bello che sia mai vissuto su questa terra.”

“Perché non so che cazzo sto facendo con te, piccola. Mi fai impazzire e mi sento una merda che non posso…”

Intenso e confuso, il racconto ci presenta i due protagonisti; lui con un passato di criminalità e un reato commesso per difesa, lei senza un passato, che vive di ricordi, cercando di non infrangere le regole della sua vecchia e dimenticata “LEI”.

“Lui voleva me. Chiunque io fossi. E io volevo lui. Era una follia… non avrei pensato a cosa avrebbe fatto la ragazza con i ricordi.”

“Perché sei tu che mi hai fatto capire che ero fottutamente infelice. Perché penso che con te POSSO essere davvero felice.”

Immersa in quelle emozioni che il libro riesce ad amplificare sempre più, ti ritrovi all’epilogo con la bocca aperta per lo stupore.

Se il puzzle ideato e quasi completato con le tessere che l’autrice ci ha magistralmente fornito, poteva far supporre un certo tipo di finale, l’ultima scena stravolge il tutto, lasciando il lettore di stucco e con un pugno di mosche.

Un passato che ritorna prepotentemente senza ricordi, King che cede ad un patto, un ostaggio contro un altro, e che fine faranno i sentimenti del presente?

L’utilizzo da parte dell’autrice, di un vocabolario a volte volgare, fin troppo schietto, rude e sporco rende l’idea dello scenario presente del libro, catapultandoci dentro al mondo criminale di King.

All’opposto ci troviamo di fronte alla fragilità di Doe e alla sua inconsapevolezza del mondo.

Molti personaggi secondari che entrano “in scena”, lasciano un bel contributo alla storia, come Preppy, e il motociclista Bear, l’amica prostituta di Doe. L’ambiente circostante contribuisce a dare l’impressione dark.

Intrigante e ben descritto, sapientemente modellato, il libro si presente con molte domande a cui si trovano le giuste risposte. Un intrigo così ben architettato da lasciarvi di stucco, un risvolto del tutto inaspettato.

Attenderò il seguito con ansia per sapere se prenderà il sopravvento il presente o il passato.

Se cercate la classica commedia romantica girate pagina perché non è pane per i vostri denti ma, se siete in cerca di forti emozioni, erotismo allo stato puro, colpi di scena che si susseguono spedendo la vostra adrenalina alle stelle, allora signore ci siamo, mettetevi comode, con un drink ghiacciato sul tavolino e buttatevi nella lettura.

King non è uno stinco di santo, è appena uscito di prigione, spaccia, uccide, non ha limiti, o meglio non ne ancora trovati. Vive all’avventura fra i suoi tatuaggi, la sua arte e tanta ma tanta illegalità.

Doe è una ragazzina che ha perso la memoria a causa di un incidente, nessuno la cerca e nessuno la vuole, sta per prostituirsi a causa della fama spasmodica che la sta consumando quando si imbatte in King.

Un incontro per entrambi crudo e intenso. Si cercano ma non si vogliono, si respingono ma non possono vivere lontani. Un susseguirsi di bracci di ferro fra di loro e fra loro e il mondo esterno, finché non si intravvede la luce in fondo al tunnel, luce che rischia di accecare tutti, luce che potrebbe illuminare quanto oscurare tutto.

Una trama molto intricata e controversa, dove non si distinguono i contorni fra il bene e il male se non che l’unico sentimento che ne esce vincitore è l’amore, l’amore che anche in mezzo al fango può germogliare.

Un bel racconto, ben scritto e ben sviluppato con personaggi credibili e perfettamente delineati, che fanno sorridere anche quando stanno per commettere un atto di violenza, perché si entra facilmente in confidenza con loro.

Unica nota negativa è che arrivati alla fine… non finisce. Apprezzo quando l’editore lo segnala così entro nell’ottica di idee che dovrò attendere mesi per sapere come va a finire, per il resto lo stra consiglio.

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