Doppia recensione “Fate come se non ci fossi” di Lavinia Brilli

 

 

 

 

Tutti contano su Elisa! Elisa lavora in ufficio, accudisce le figlie dalla a di aerosol alla z di zucca di Halloween, cura la casa perchè non somigli troppo alla caverna di Shrek e corre ogni cinque minuti a sventare i danni della mamma smemorata.

Totale: cinquanta ore di Elisa al giorno. Come le sfumature di grigio, ma meno divertenti.

D’altra parte, lei su chi può contare? Il marito durante una “pausa di riflessione” è sparito da tutti i radar, la sorella è troppo occupata a inseguire fantomatiche teorie del complotto e il padre, che nonostante l’età è ancora in gamba, preferisce dedicare le sue forze residue a corteggiare la badante.

Per fortuna esistono gli amici, ma a volte anche avere un’amica significa condividere problemi, magari sotto forma di un fidanzato bugiardo cronico e di una tirannica datrice di lavoro, come nel caso della cara, vecchia, onnipresente amica Carlotta.

Quando Elisa inizia a sognare la fuga in un luogo segreto lontano da tutti non immagina che uno scherzo del destino la obbligherà suo malgrado a realizzare proprio il suo sogno, allontanandola per un periodo dalla sua vita di tutti i giorni.

Sarà possibile per Elisa sganciarsi dai sensi di colpa e trovare un po’ di spazio per sé? Forse l’incontro con un uomo speciale può fare la differenza… Ma quando anche lui sembra inarrivabile, resta solo una risorsa a cui attingere senza risparmio: l’ironia.

Una storia che rispecchia i giorni nostri e la vita che noi donne facciamo nella routine quotidiana.

Elisa super indaffarata si ritrova a correre tra figlie, un marito assente per una pausa di riflessione, una mamma malata, un padre che si innamora della badante, l’amica Carlotta e i suoi eterni dilemmi con il suo fidanzato Erminio, una sorella sparita dalla circolazione.

Vediamo Elisa trascurarsi e correre solo ed esclusivamente per gli altri, fino a quando la vita le mette lo stop davanti.

Costretta a riposarsi per un mese, inizia a conoscere meglio il maestro di danza della figlia e a valutare tutta la sua vita. Riscopre i suoi valori, la sua personalità, a prendersi i suoi spazi e a ridimensionare i suoi sentimenti.

Una riscoperta del sua vero “io” porrà fine alle tante domande e darà le giuste risposte.

Perchè prima degli altri è di se stessi che si ha più bisogno.

E poi quel sussurro: “Sono io che ho bisogno di te, Elisa”, che inizia a far palpitare un cuore dopo tanto tempo.

Una lettura scorrevole, ben delineata, storia semplice e ricca al tempo stesso, attuale e non banale, coglie l’attenzione del lettore.

Un romanzo, quello di Lavinia Brilli, che mi è entrato dentro. Forse perché sto attraversando un periodo simile, certo non così all’estremo ma molto in linea.

Elisa è una donna, una moglie, una madre e una figlia. Elisa cerca di fare quello che può, di seguire la sua coscienza e così si ritrova tirata da tutte le parti.

Vista da fuori può sembrare una sfigata: lavora sodo con poche soddisfazioni; ha dato tutto al marito che ora si è preso una “pausa di riflessione” che vuole significare più di ciò che lei ha capito e mentre lui si rimette in forma andando in palestra e trascurando la famiglia, casa e bambine sono tutte a carico di lei;  infine la madre ha la demenza senile – e ne so qualcosa avendo mio padre in quelle condizioni – il padre prende una sbandata per la badante, con tutti i problemi del caso, mentre la sorella se ne frega altamente di tutti.

Insomma ci vorrebbero più persone e più aiuti invece intorno ad Elisa si crea il vuoto.

Il menefreghismo degli altri viene soppiantato da una forte dose di generosità e di responsabilità di chi non sa dire di no agli altri.

L’autrice ha creato una eroina dei nostri tempi, semplice e normale, senza pretese ma con un grande senso della misura e dell’amore verso tutti.

Un grande esempio di come dovremmo essere, invece navighiamo spesso in un mare di egoismo.

Inoltre Elisa ci insegna che non serve la rabbia, ma non si può neppure subire in silenzio o ne va di mezzo la salute, ci vuole una giusta via di messo.

E allora ecco l’idea geniale dell’autrice che attraverso un personaggio molto interessante, Alex l’istruttore di ballo sexy e affascinante, aiuta Elisa a mettere i suoi familiari davanti alla realtà dei fatti.

Basta nascondere la testa è ora che ognuno faccia la sua parte.

Ho trovato i personaggi caratterizzati alla perfezione, al punto che mi sembra di conoscerli.

Ci si immedesima con naturalezza e si parteggia per uno o per l’altro, ci si arrabbia e si spera insieme a loro, godendo delle sfumature dei vari caratteri con vero piacere.

Bellissimo, scritto davvero molto bene, sia per le capacità oggettive che per il sapiente dosaggio dei sentimenti e stati d’animo, tant’è che nonostante i temi trattati siano molto intensi e problematici non ho mai trovato la narrazione pesante o noiosa, anzi ho spesso riso. L’autrice ha dato prova anche in altri romanzi di avere un talento per toccare i sentimenti, anche quelli più negativi usando uno stile sobrio, leggero con punte di ironia sorprendenti proprio per alleggerire situazioni a volte troppo intense.

Credo sia un romanzo che debba essere letto, uno spaccato della nostra realtà e del grande lavoro che molte donne svolgono in silenzio con grande dignità.

Consigliatissimo!!!

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