“Cemetery boys” di Aiden Thomas, Parliamone insieme!

 

Hi readers Sale e Pepe, 

Questo articolo sarà molto diverso dal solito, ma spero di riuscire a incuriosirvi. 

Oggi parliamo di Cemetery boys e sì, troverete anche la recensione alla fine, ma prima voglio approfondire una parte importante del libro che, secondo me, merita una particolare attenzione, ovvero la parte lgbtq+. 

 

Per iniziare, però, parleremo del significato della T, che fa parte della sigla LGBTQ+. 

La T sta per Transgender, ed è un termine ombrello per tutte quelle persone che non si identificano nel genere assegnatogli alla nascita. 

Sotto questo termine vengono a loro volta inseriti altri due termini ombrello più piccoli, ovvero Binary e Non – Binary, 

 

Binary

Donne ed Uomini trans.

 

I termini legati alle donne e agli uomini trans sono, AMAB (Assigned Male at birth) e AFAB (Assigned Female at Birth) e le abbreviazioni MtF (Male trans Female) e FtM (Female trans Male), che identificano persone AMAB o AFAB che si sottopongono a medicalizzazione, ovvero qualsiasi trattamento medico, in particolare terapia ormonale ed interventi di chirurgia plastica.

Ultimamente, però, i termini MtF e FtM stanno cadendo in disuso, ed è stato introdotto l’uso di “Women/Man of Trans experience” 

 

Notbinary

 

Questo è un termine e un’identità a sé, anche se racchiude comunque persone che non si identificano nel genere di nascita, tra cui:

~Genderfluid – persona con una concezione fluida del genere e di se stesso;

~Agender – persona che non si identifica in alcun genere;

~Bigender/ Trigender – persona che si identifica in due o più generi binari e non;

~Demiboy – persona che si identifica solo in parte col genere maschile indipendentemente dal genere di nascita;

~Demigirl – persona che si identifica solo in parte col genere femminile indipendentemente dal genere di nascita;

~Neutral – termine riferito alle persone in generale e non specificatamente maschi o femmine, letteralmente significa neutrale verso il genere sessuale; 

Ed altri…

 

Da qui, invece, approfondiremo l’aspetto lgbtq della storia stessa, in particolare la transessualità di Yadrel, e voglio concentrarmi su come le persone trans vengono “viste” nella nostra società. Per farlo, prenderò come riferimento Yadrel, ma credo che ciò che ha vissuto lui nella sua comunità sia un’esperienza (terribile) che in qualche misura hanno subito tutte le persone trans.

 

Yadrel, infatti, si ritrova tutti i giorni a combattere contro la sua famiglia e, soprattutto, contro le tradizione di questa, che definisce in maniera inequivocabile i compiti e le funzioni al suo interno in base al sesso. 

Lui, in quanto ragazzo trans, non è visto veramente come uomo e, per questo, è un “reietto”, non viene considerato soprattutto nelle questioni importanti, come se fosse né carne né pesce e quindi neanche “utile” alla sua comunità.

Credo che questa sia una perfetta metafora della nostra stessa società che, per credenze, usanze e costumi, impone delle “etichette” in base al genere. 

Viviamo in una società eteronormativa che, per identità di genere, accetta solo quella binaria, tutto ciò che esula da questi due dettami viene visto come “anormale”, “strano”, “non naturale”. (Tra l’altro, per Yadriel, è stato un doppio coming out) 

La nostra è una società che fa fatica a vedere oltre e accettare che non è tutto bianco e nero (rosa e azzurro), perché è più facile per loro nascondersi dietro alla consuetudine piuttosto che mettere in discussione le proprie credenze e idee su come funzionavano le cose nel mondo e notare che esistono delle sfumature.

In questo libro, alla fine, le persone della comunità capiscono, anche se con molte difficoltà, e per questo voglio concludere con le parole di Enrique (padre di Yadrel e capo dei Brujx)

 

“Le nostre tradizioni dovrebbero crescere e cambiare con ogni nuova generazione. Solo perché seguiamo tradizioni antiche non significa che non possiamo evolverci. [..] «Crescere non significa deviare dalla strada che abbiamo percorso finora, ma rappresenta una naturale progressione verso la possibilità di onorare tutti coloro che rendono forte questa comunità.»”

 

Credo che questo sia il perfetto esempio di ciò che anche la nostra comunità dovrebbe iniziare a pensare. 

 

Ho deciso di scrivere questo articolo per diversi motivi: intanto, per cercare di fare informazione, anche se forse non è il “luogo” adatto e io non sono la persona migliore per farlo, poi perché, dopo aver iniziato la lettura di Cemetery Boys, volevo dare a questo libro e al suo autore la giusta rilevanza. 

Direi che ho già espresso chiaramente ciò che penso su questo aspetto per cui da qui farò una mini recensioni del resto del libro. 


Yadriel è un ragazzo trans, con una famiglia latinx molto tradizionalista, che fatica ad accettarlo. Per dimostrare loro di essere un vero brujo decide di celebrare da solo un rituale magico e poi provare a ritrovare/evocare il fantasma di suo cugino Miguel, ma il fantasma che evoca è quello di Julian Diaz, un ragazzo molto bello che frequenta la sua stessa scuola e che ha la fama di essere un cattivo ragazzo. Yadriel non ha molta scelta e accetta di aiutare Julian a scoprire cosa gli è successo e come trovare “la pace”, solo che, più tempo passa con lui, meno ha voglia di lasciarlo andare, tra loro nasce una bellissima amicizia e poi…qualcosa di più. 

 

La scrittura di Aiden Thomas è davvero scorrevolissima e il modo in cui descrive ogni cosa ha fatto sì che riuscissi a immaginarmi tutto, quasi come se stessi vedendo una serie tv o un film. 

Il modo in cui ha costruito il mondo magico dei brujx e, allo stesso tempo, lo ha integrato con il racconto realistico della cultura messicana dedicata a El Dias de los muertos, è fenomenale. 

 

Per quanto mi riguarda ho adorato anche i personaggi: Julian, Yadriel e Maritza sono i principiali, descritti benissimo, con un bel percorso di crescita e cambiamento, ma anche quei personaggi che appaiono per poco non sono messi “a caso”, ma ti lasciano qualcosa (vedi amici di Julian). 

Forse proprio per questo, questo singolo volume sarebbe potuto diventare anche una dilogia. Purtroppo, o per fortuna, l’autore ha scelto di mantenere una storia “semplice” e poco complicata, che punta tutto sul messaggio e sulla lotta della comunità. 

Dire che questo libro non ha dei difetti sarebbe una bugia, ma anche avendoli, questi sono soppiantati da molte cose positive e dal bellissimo messaggio che manda attraverso le storie che racconta. 

 

Insomma, lettura super consigliata !

5 stelle

firma Claudia

 

 

 

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