Segnalazione di uscita “Nel cuore dell’emergenza” di Simona Mastrangeli

 

 

 

Titolo: Nel cuore dell’emergenza

Genere: medical novel

Link: https://www.amazon.it/dp/B086SJNMPF/ref=cm_sw_r_wa_apa_i_JIvNEb6WBPVV9

Incluso con Kindle Unlimited

Non è semplice essere catapultati in prima linea, ma un’emergenza può insegnarci tante cose. Nel cuore dell’emergenza è un racconto romanzato di un’avventura che mostra la vita di una specializzanda al primo anno di anestesia, nella terapia intensiva in questi giorni di crisi. Cosa accade dietro quella porta con su scritto “Divieto d’ingresso, Area coronavirus”?

Scopo: budget permettendo (al momento ci esce sì e no un ciambellone fatto in casa) i proventi verranno utilizzati per comprare qualcosa in terapia intensiva. Rispetto all’inizio della stesura la situazione sembra migliorare. L’idea, chiarita anche nel libro è di acquistare un tablet per le videochiamate ai parenti dei pazienti. Scoprirete tutto leggendo, idee e motivazioni annesse!

Tutta la notte.
Ci ho pensato tutta la notte e, guardando la sveglia digitale sul comodino, mi accorgo che sono già le 5:00 del mattino di lunedì 23 marzo del 2020, quando decido ad alzarmi dal letto. Avrei comunque dovuto farlo nel giro di un quarto d’ora per prepararmi ad andare in reparto.
Ho sperato per più di un mese che non arrivasse fin qui, in Veneto. E, una volta arrivato, che non si spandesse a macchia d’olio per tutta la nazione.
Ora prego solo che questo terribile momento finisca presto e che la gente si renda conto di quello che sta accadendo. È da giorni che mi sveglio la mattina con la paura di quello che può essere successo nella notte. Accendendo il cellulare, ogni volta scopro l’apertura di una nuova ala dell’ospedale adibita a terapia intensiva zona Covid-19: nuovi malati, nuovi turni da coprire sempre con lo stesso personale.
Ogni turno prego che i presidi basteranno anche per il giorno dopo. Che noi medici saremo sufficientemente protetti, ma purtroppo a oggi non è per tutti così.
Ogni volta che indosso il camice temo di non averlo fatto bene, che sia rimasta una zona scoperta, che il virus possa aggredire anche me e che poi io possa trasmetterlo ai miei cari.
Questo significa essere in pandemia.
Questo significa essere costantemente a rischio.
Questo significa essere medico: combattere, non sempre ad armi pari, e avere paura. Molta paura, perché per noi il rischio è alto. Ma il giuramento di Ippocrate m’impone di essere al servizio dei malati bisognosi e io, nonostante la paura, lo rispetto.

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