Billionaire romance – age gap, spicy, workplace, slow burn, forced proximity
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Mi chiamo Angelica Roen, ho 21 anni e sono una ragazza semplice, quella tipica della porta accanto, rimasta senza lavoro per un disguido che non è stato causato da me. Mi sono sempre ritenuta una persona responsabile, semplice e gentile, convinta che l’essenziale sia invisibile agli occhi, ma non credevo che rispondere ad un annuncio di lavoro avrebbe potuto sconvolgere la mia vita, non credevo che lui avrebbe capovolto il mio mondo, invadendolo con la sua sicurezza, la sua ferocia e con la sua ottica di stile di vita che ruota attorno al lusso. [Villa Connor sta cercando una governante con le seguenti caratteristiche: capelli castani e lunghi venti centimetri e mezzo sotto le spalle, numero trentasette di scarpe, un metro e settantadue di altezza, cinquantasei chili di peso. Silenziosa, riservata e che non faccia uso di profumi. Si specifica che ogni dettaglio esposto nell’annuncio è tassativo ai fini dell’assunzione e deve essere rispettato in ogni sua virgola. Qualora lei che sta leggendo si rispecchiasse nella nostra descrizione, saremo lieti di ricevere la sua candidatura. Si offre una paga eccellente e vitto e alloggio sono compresi. Grazie per l’attenzione.] È con questo annuncio di lavoro che ho varcato la soglia di una dimora che mi ha catapultata in un universo diverso dal mio, reso oscuro dalla presenza del suo proprietario. Sto parlando di Blade Connor. Quasi dieci anni in più di me. Una chioma troppo lucida e corvina, un’ombra di barba bruna acconciata ad arte per far risaltare i tratti perennemente ammiccanti, gli occhi fatti di carbone puro e una pelle dal sapore caraibico. Imprenditore e miliardario londinese dall’ambizione sconfinata. Amante del lusso e dello sfarzo. È tagliente come lo stesso nome che porta, affilato e pronto anche a trafiggerti se necessario. Una figura che è ammantata da segreti, misteri e rincorsa sempre dal gossip. Un diavolo tentatore che trascinerebbe chiunque tra le fiamme in cui risiede senza mai bruciarsi ma condannando al rogo gli altri nella rincorsa verso i suoi obiettivi. Non pensavo che, rispondendo a questo annuncio, tutto sarebbe cambiato in questo modo così radicale…. E adesso come uscirne se non ho un posto dove stare? Mi sono trasferita sotto il suo tetto come governante, ma tra le clausole del contratto è prevista una penale da capogiro in caso di dimissioni anticipate. Non ho via d’uscita. Né da questa situazione e men che meno da lui. Ma la domanda che mi sta balenando in testa ormai da settimane, di questi tre mesi dal mio arrivo a Villa Connor è: Vorrei davvero uscire da tutta questa situazione?… O, ancora meglio, da Blade Connor? Il diavolo di Londra?
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