Review Tour “La città sospesa” di Charlie N. Holmberg

 

Dopo sette anni di fuga, e senza speranza di trovare rifugio tra le poche comunità rimaste, Lark è ormai  senza scampo. Il suo unico vantaggio è un potere maledetto: instillare il terrore negli altri, schiacciando  chiunque minacci la sua vita.  

In cerca di un posto, Lark trova rifugio a Cagmar, la leggendaria città dei troll, una razza brutale e nemica  giurata degli umani. Per loro, dovrà lavorare come cacciatrice di mostri e accettare le regole della città,  ma la sua lealtà verrà messa alla prova quando attirerà l’odio di un potente troll… e assieme ad esso,  anche una potente attrazione.  

Tra nuove amicizie, conflitti interiori e minacce esterne, Lark sarà costretta a ritrovare fiducia in sé stessa  e ad imparare a gestire il potere del terrore che possiede. 

 

Questa è stata una lettura inaspettata. Non ero così tanto attratta dalla trama perché non amo particolarmente i troll, ma mi sono fidata ciecamente della C.E. e ho fatto benissimo!

Lark è una giovane donna umana nata con una maledizione che ha fatto sì che venisse malamente sfruttata dal padre e, una volta fuggita dalle sue grinfie, allontanata da chiunque abbia scoperto il suo segreto. Lark è sola e in fuga da sempre. L’unica cosa che vorrebbe è che il futuro che le ha predetto una Cosmodiante si avveri, cioè trovare un posto da chiamare casa e una famiglia tutta sua. Per ritrovare questa studiosa delle stelle, vaga di città in città… finché non arriva a Cagmar.

La città abitata dai troll non è affatto come se la sarebbe aspettata, né per come è costruita, né per come è gestita. Qui avrà modo di usare il suo talento-maledizione per salvare i suoi nuovi concittadini, a patto che la sua abilità resti un segreto.

La prima trollis con cui facciamo conoscenza è Unach, una guerriera nell’animo e una combattente nata. Lark sarà costretta a stare sotto la sua supervisione continua, il ché significa anche convivenza forzata, finché non le verrà trovato un alloggio. Insieme a Unach conosciamo anche Azmar, suo fratello. Lui è un personaggio intenso, inaspettato, un trollis dall’animo buono che sin da subito si preoccuperà di tenere Lark al sicuro.

Ho molto apprezzato il personaggio di Unach perché è così semplice nel suo essere trollis, da diventare estremamente complicata quando si rende conto di tenere all’umana. Unach è molto più di ciò che vuole far credere.

Azmar è un dolciotto, un trollis affascinante che catturerà l’attenzione della nostra Lark… ma in un mondo in cui le due razze si sono sempre scontrate e uccise, può davvero esserci qualcosa tra un trollis e un umano? A quanto pare, può esistere il frutto di un incontro passionale… ma l’amore è un’altra cosa.

Lark è un personaggio meraviglioso, intenso, che mi ha commossa più volte. La sua solitudine è talmente insita in lei, da spezzarmi il cuore. Brama con ogni fibra di sé un contatto, una connessione con altre persone. Cerca di afferrare quel soffio di felicità che continua a scivolarle via dalle dita con troppa facilità… Riuscirà a prenderlo a due mani e farlo diventare una cosa vera e solida? E se, per farlo, dovrà combattere contro il suo più acerrimo nemico?

Se la battaglia non è semplice da vincere, come farà a sopravvivere alla guerra?

Se Azmar scoprirà il suo segreto, vorrà ancora starle accanto o il finale sarà lo stesso che è stato con tutti gli altri? E Unach?

Ho apprezzato il finale e, da una parte, spero non ci sia un seguito, perché voglio immaginarmi un continuo, ma d’altro canto, come faccio a non desiderare di sapere cosa c’è nella mente dell’autrice?

 

samanta

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