Review Party “The royal trials: Il cercatore” di Tate James

 

 

 

Una prova da superare. Una corona da trovare. Un cuore da salvare.
Nessuno ha mai detto che le Prove Reali sarebbero state facili, nemmeno per una ladra come Rybet Waise. Ma niente avrebbe potuto prepararla alle tempeste magiche, agli animali mutanti e ai perfidi dèi che si metteranno sulla sua strada.
Ma Rybet non ha tempo per le lacrime, perché solo poche ore dopo aver fatto un bagno nel sangue del principe Alexander, sarà costretta a partire per una missione. La seconda prova richiede che venga trovato un artefatto magico, la corona perduta della regina Ophelia.
Libera dai pressanti confini del palazzo reale, Rybet dovrà confrontarsi non solo con le altre
concorrenti, ma anche con la terra stessa. La magia è diventata più selvaggia che mai, e gli dèi sono tornati per concludere la partita.

Il rapporto con i principi, decisi a non condividere più il cuore di Rybet, non potrà che rendere tutto più complicato per la povera ragazza dello Stagno…
Rybet farà di tutto per uscirne viva e per non farsi spezzare il cuore.

 

Secondo capitolo della saga di cui non ho ancora avuto modo di leggere il primo. Grave errore, sia per comprendere appieno il rapporto tra la protagonista e i “suoi” principi, sia per avere un background più approfondito senza il quale non  è così facile capire bene il romanzo.

Questo “libro di mezzo” inizia con uno shock e termina con tanti shock. Nel frattempo, capiamo diverse cose e veniamo a conoscenza di una verità che mette le basi all’ultimo romanzo della saga. Purtroppo ho sofferto per dei buchi nella trama che penso siano dovuti al fatto di non aver letto il primo libro.

Interessante il ménage a quatre, un po’ confuso. Tutti e tre i principi amano la protagonista, che li ricambia allo stesso modo. Attratta sessualmente da tutti e tre, i fratelli se la condividono, seppur controvoglia, pur di stare con lei. Alla fine vedremo che questa cosa non porterà a niente di buono.

Durante la nota dell’autrice ci viene fatto capire che la situazione durante la stesura del romanzo, non era delle più rosee: la James aveva appena partorito il secondo figlio e non penso ci fosse una tranquillità tale da riuscire a scrivere quel romanzo più approfondito che avrei preferito leggere. Mi sarebbe piaciuto sapere di più riguardo quello che accade, avere maggiori informazioni.

Detto questo, mi è piaciuta la storia e leggerò sicuramente l’ultimo capitolo perché mi ha intrigata e affascinata. Lettura scorrevole e piacevole, ma non pienamente soddisfacente.

Lo consiglio, ma solo dopo aver letto il primo romanzo della trilogia.

firma Claudia

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