Review Party “Omicidio a regola d’arte. Le indagini del commissario Chiusano” di Letizia Triches

Nulla accomuna Chantal Chiusano, commissario appassionata e tenace, e Sara Steno, se non il fatto di avere sposato due pittori, entrambi morti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro: Giovanni Aiello, artista di grande talento ma di scarsa fortuna, e il famoso Michele Mosti, ucciso insieme alla sua giovane amante secondo un rituale raccapricciante, di brutalità inaudita. I loro corpi sono stati ritrovati nudi, con il cranio fracassato da un oggetto pesante e con un sacchetto sul volto, sfigurato da ustioni. Il commissario Chantal Chiusano è chiamata a occuparsi dell’omicidio di Mosti, e le sue indagini iniziano proprio dalla vedova. Sara Steno è una psichiatra e si dimostra subito collaborativa, fornendo informazioni sul lavoro del marito. Più Chantal indaga sulla vita segreta del famoso pittore e più si rende conto che ci sono altri crimini, rimasti a lungo senza colpevole, che potrebbero essere finalmente risolti. Critici potenti, fragili antiquari, mercanti senza scrupoli, filosofi e giovani di belle speranze si aggirano sullo sfondo di una Napoli inquieta, dove nulla è come appare.

 

Amo Letizia Triches. E adoro il commissario Chiusano.

Spero di avere la possibilità di leggere altro dell’autrice, perché sa come si scrive, come si racconta una storia e come catturare l’attenzione del lettore. Le sue storie sono sempre avvincenti e così dense che sembra di far parte della narrazione.

Ho conosciuto l’autrice con il suo romanzo “Delitto a Villa Fedora” che si svolge dopo la morte del marito, mentre qui lo conosciamo negli ultimi momenti di vita. Devo dire che se la volta precedente non avevo apprezzato fino in fondo i continui rimandi al mondo dell’arte, ora riesco a capirli meglio.

La narrazione scorre bene e i personaggi sono talmente dettagliati da risultare vivi, pure quelli morti. Immaginiamo chi possa essere l’omicida e poi ci ritroviamo a pensarci su e a capire che avevamo sbagliato tutto, o forse no… Faccio un grande plauso all’autrice per la sua capacità di sviarci fino alla fine, senza farci capire niente.

La Triches scrive tanto e sembra che il libro non finisca mai, ma c’è sempre un perché dietro ad ogni parola, ad ogni rimando, ad ogni riflessione. C’è qualcosa che sia noi che la protagonista dobbiamo capire. Ed è solo da apprezzare.

Adoro che il libro non sia terminato subito dopo la scoperta del colpevole, ma che sia proseguito, regalandoci ulteriori dettagli ed inserendo un quadro più grande dietro a tutto.

Brava Letizia Triches! Ti prego, continua a scrivere perché ho bisogno di leggere qualcosa di bello come i tuoi libri!

 

firma Claudia

ELEONORA

 

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