Review Party “Lui che ama a modo suo – Giada” di Anna Chillion

 

 

 

 

Sapevo essere forte,
ma lui lo era sempre di più.
Con un sorriso prese in pugno il mio cuore
e lo strinse feroce.
***
Niccolò Aragona, artista chiacchierato, soprannominato dai media “Il Mannaro”, a causa dei soggetti dei suoi dipinti. Per quel che ne sapevo, d’indole dominante.
Cristiano Riva, stimatissimo medico e cliente abituale della caffetteria in cui lavoravo. Lo avrei definito anaffettivo.
Da uno dei due ricevetti una proposta di lavoro, dall’altro una proposta indecente.
Io volevo soltanto il denaro per fare il viaggio dei miei sogni, perciò, anche se un baratro di diversità mi separava dall’uomo che lo avrebbe reso possibile, accettai la sua offerta. Entrai nel suo mondo e giorno dopo giorno in quel baratro ci cascai a piedi pari. Fu lui a trascinarmici e fui io a dargli tutta me stessa senza sapere che ne avrebbe fatto.
Fino a quel giorno.
Fino a quelle parole.


Secondo volume della duologia delle pietre, i protagonisti sono stati già delineati sullo sfondo nel primo volume, Niccolò e Ambra, lui il migliore amico di Vincent, dispensatore di consigli, lei la sorellastra di Giada.

Lui pittore dannato, la bestia, lei una ragazza con un sogno da realizzare e un animo ferito.

Una coppia che farà discutere, anima fragile contro anima dannata, l’angelo con il diavolo, una tempesta che si scatena sulla terra.

Il libro dapprima scorre lento, capitoli e capitoli che si accumulano per una parte descrittiva che, se da un lato appesantisce la storia, dall’altro ci delinea i caratteri dei personaggi, la loro indole e quel lato oscuro che caratterizza il protagonista maschile.

Entrata nella “Tana del Mannaro”, Ambra subirà il fascino del demonio, l’ipnotizzazione dei quadri del pittore, babysitter di un figliastro ribelle e fidanzata per un giorno.

Anna Chillon fa diventare giusto tutto ciò che la ragione reputa sbagliato, questo è un dono, se da un lato critichi e rinneghi il lato sadomaso e avere a che fare con un dominatore, dall’altro aspetti e speri in quei tocchi esperti e quello sguardo che ti cattura.

“Aragona mi fa sentire come se mi mancasse il fiato”, ed è così che ci sente scorrendo le pagine, fino alla constatazione “Io prendo l’altrui, ma non condivido ciò che è mio.

Ed è qui che se le regole sono state fatte e imposte, sono state fatte anche per essere infrante, ed Ambra le infrange tutte portando Aragona all’accettazione di quel tornado nella sua vita.

E divennero “Noi: Ambra e Niccolò”, non schiava non padrone, non equità.

“Vieni qui. Voglio te, così come sei, nina. – Anche io voglio te, prepotente come sei… – Te quiero con todo mi corazon. Non dubitarne mai.”

Una storia d’amore fuori dagli schemi, un amore capace di superare il fantasma di un amore passato, un sogno da realizzare, un amore dai colori sfavillanti, dove il demone si innamora della ninfa perfetta e angelica possedendone l’anima, ricambiando con il suo cuore.

“C’era una volta un uomo crudele e alla sua porta bussò una bella bambina. Fine della storia. – Che storia è? – La nostra, nina.”

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