Review Party “La Corona di Ossa” di Jennifer L. Armentrout

 

È STATA…

VITTIMA E SOPRAVVISSUTA

Poppy non avrebbe mai immaginato di innamorarsi del principe Casteel, e men che meno di essere ricambiata con lo stesso trasporto. L’unica cosa che desidera è godersi quella felicità inaspettata, ma il dovere li chiama: devono trovare i rispettivi fratelli prima che sia troppo tardi, e tutto lascia pensare che sarà una missione pericolosa, con conseguenze inimmaginabili.

NEMICA E GUERRIERA

Poppy non desiderava altro che tornare padrona della propria vita. Di certo non aspirava a controllare quella degli altri, eppure ora deve scegliere se rinunciare al suo diritto di nascita o appropriarsi della corona di ossa dorate e diventare la Regina di Carne e Fuoco. Ma quando vengono alla luce gli oscuri peccati e i sanguinosi segreti del regno, una potenza a lungo dimenticata riemerge, più minacciosa che mai, ed è disposta a tutto per impedire che Poppy porti quella corona.

AMANTE E ANIMA GEMELLA

Il pericolo più grande per Atlantia, però, si annida a occidente: la Regina di Sangue e Cenere trama da secoli per realizzare i suoi progetti, e per impedirlo Cas e Poppy dovranno addentrarsi nelle Terre degli dei e risvegliarne il re. Dovranno affrontare segreti terribili, tradimenti devastanti e nemici determinati a distruggere tutto ciò per cui loro hanno lottato, ma soprattutto dovranno decidere fino a che punto sono disposti a spingersi per il loro popolo… e l’uno per l’altra.

E ADESSO DIVENTERÀ REGINA…

Hi readers Sale e Pepe,
Eccomi qui, super eccitata e contenta, a parlavi del terzo volume della serie Blood and Ash, ovvero “La corona di ossa” di Jennifer L. Armentrout, edito da Harper Collins, che ringrazio per la copia.

Dico sin da subito che ogni libro della Armentrout è un libro con la L maiuscola, uno di quei romanzi che ti rimane attaccato addosso, perché ci pensi e ripensi, anche nella vita quotidiana.

Anche “La corona di ossa” non fa eccezioni, la Armentrout ha la capacità di farmi piacere anche le parti un po’ più lunghe, descrittive e forse “noiose” che ci sono in libro, perché personalmente amo il suo modo di scrivere.
Per cui, anche se questo libro conta quasi 800 pagine, mi è piaciuto dall’inizio alla fine.
Sarebbe però negare l’evidenza, non dire che qualche scena di sesso in meno, due o tre ripetizioni e qualcosa qui e là potevano anche essere tolte, non solo per alleggerire un libro già RICCHISSIMO, ma anche per far scorrere meglio una narrazione che, per quanto avvincente, non può fisiologicamente mantenere l’attenzione salda (vista la lunghezza) o almeno non l’ha fatto con me.
Infatti, a essere onesta, la mia è scesa e risalita diverse volte.

Allora direte, ma non ti è piaciuto? No, anzi!
Fortunatamente, come dicevo, io amo il modo di scrivere della Zia Jenny e inoltre i momenti in cui succedeva qualcosa compensavano ampiamente quelli più lenti e meno appassionanti.

Tra l’altro, proprio questi passaggi mi sono anche serviti per prendermi delle pause mentali e metabolizzare tutto l’intreccio che si stava/sta creando.
non vi nascondo che con tutta la carne al fuoco (giuro che non è una citazione del titolo precedente… forse) ci sono stati anche degli attimi in cui ho pensato “Ma cosa sto leggendo? WTF? Aspetta non ho capito”. E tante altre espressioni simili, perché, fidatevi, in questo libro succede di TUTTO.

In “La corona di Ossa” I protagonisti, Poppy e Casteel, non solo consolidano il loro rapporto come marito e moglie, ma scoprono molte cose, l’uno dell’altra, di loro stessi e del mondo in cui vivono.
Insieme sono sicuramente super dolci, sensuali, ma anche pericolosi e letali e capiscono di poter essere altrettanto singolarmente, in particolare Poppy.
Questo in qualche modo porta un evoluzione continua nel rapporto, un “adattamento” che Casteel, come lo splendido personaggio che è, affronta con un sorriso tutto zanne e una buona dose di ironia.

“Lui era stato tante cose per me. L’estraneo con cui avevo scambiato il mio primo bacio in una stanza fiocamente illuminata. La guardia che aveva giurato di sacrificare la propria vita per salvare la mia. L’amico che aveva osato guardare al di là del velo della Vergine per vedere chi io fossi veramente, e anziché chiudermi in una gabbia dorata mi aveva offerto una spada perché mi potessi proteggere. La leggenda ammantata di tenebra e incubi che aveva complottato per tradirmi. Il principe di un regno apparentemente perduto nel tempo e nella guerra, che aveva sofferto per orrori inimmaginabili e che eppure era riuscito a ricomporre i frammenti della persona che era stata un tempo. Il fratello che avrebbe fatto qualsiasi cosa, commesso qualunque azione per salvare la propria famiglia. Il suo popolo. L’uomo che aveva messo a nudo la propria anima e aperto il suo cuore di fronte a me, e a me sola. Il mio primo. La mia guardia. Il mio amico. Il mio traditore. Il mio compagno. Il mio consorte. Il mio cuore gemello. Il mio tutto.”

Poppy poi è uno dei pochi personaggi femminili che io ho apprezzato negli ultimi anni, sempre coraggiosa, non nel senso di senza paura, ma capace di superarle e vincerle ed essere pronta a lottare, con il corpo o con la mente per ciò che ritiene giusto.
In lei non mancano mai gentilezza ed empatia, almeno fino a quando non si tocca ciò che ama di più: Casteel e i suoi amici.

“«Niente che tu possa dire cambierà questa mia idea, ma io lo so. Lo so qui dentro.» Mi premetti il palmo sul petto. «So che farei qualunque cosa per te. So che tu faresti qualunque cosa per me. Lo hai fatto, e nulla, in questo regno o in qualunque altro, cambierà mai tutto questo, o quello che provo per te. Niente al mondo dovrebbe mai farti dimenticare che, se io rido, è grazie a te.»”

Non so dirvi quanto il finale, ancora una volta aperto e incredibilmente sorprendente, possa avermi scombussolata.
Quando ho chiuso il Kindle sono rimasta a fissare il vuoto per un po’ e poi ho sclerato talmente male che mia madre si è preoccupata per la mia sanità mentale (tranquilla mamma, è solo la Zia Jenny che mi uccide i feels e scrive cose belle).
Neanche a dirlo, è un finale aperto, che più aperto non si può!
Ora, l’unica cosa che posso fare è mettermi in ginocchio e pregare che il prossimo arrivi il prima possibile.
Nel frattempo starò qui ad avere una crisi di nervi.

Ps. WILLA!!!!!!

Tivvy

Giovanni

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *