Recensione “Yolo” di Clarissa Tornese

 

 

 

 

 

Sono stanca di essere sempre la sfigata della situazione! Quella che si fa male, quella che prende le inculate, quella che se c’è una fila viene superata, quella a cui danno il resto sbagliato e a cui fregano il parcheggio sotto il naso. Quella che, anche quando non c’è, è colpa sua se le cose vanno male. Sono da sempre la tipa che le prende, e forte anche! Sono, sono… ecco! Sono come gatto Silvestro, o Willy il Coyote, o come quello stupido di Paperino! Io nella vita per una volta, una volta soltanto, vorrei essere quel cazzo di Titti!»Yolo, you only live once; si vive una sola volta. Tra sbronze, incidenti stradali, arresti, serate ambigue e loschi maneggi con soggetti poco raccomandabili, Vicky movimenterà la sua vita fino al punto di capirne (o quanto meno ipotizzarne…) il vero valore.

 

Ci si immagina a 30 anni già affermate, sposate, magari con figli; ci si trova invece, a volte, come Maria Vittoria (Vicky), che ancora non sa cosa fare nella vita.

Senti il tempo scorrere e le aspettative deluse, i tuoi genitori che non ti considerano una persona affidabile, un percorso di studi e un lavoro che ti fanno schifo, un fidanzato che ti va stretto… e cosa fa la nostra protagonista? Ci beve sopra. Ci beve TANTO sopra!

Vicky è un’alcolista, stappa birre una dopo l’altra e manda a puttane la sua vita; è una bugiarda cronica: mente agli altri ma soprattutto a se stessa e si fa trascinare dagli eventi.

Quando poi incontra Eleonora alla clinica psichiatrica la sua vita prende una piega ancora peggiore, della serie: quando hai toccato il fondo puoi sempre raschiare il fondo!

“Personaggi tragicomici” ho letto in recensioni che lo descrivevano un libro divertente, io sinceramente l’ho trovato solo tragico, con sprazzi di ironia e umorismo amari.

Sarà che sono di una generazione diversa da quella dei 30enni di oggi, ma il volersi ubriacare sempre e comunque non la ritengo una situazione comica.

Il libro mi ha coinvolto e si è fatto leggere piacevolmente, anche se mi aspettavo reazioni differenti da parte della protagonista e questo mi ha lasciato ancora più triste per la sua situazione.

Uno spaccato di vita dei 30enni di oggi ad elevato tasso alcolico, anche se mi auguro che siano in minoranza quelli che si riducono in questo modo.

 

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