Recensione “Una seconda occasione” di  Jay Northcote

 

Tutti meritano una seconda occasione.

Nate e la figlia adolescente sentono il bisogno di un nuovo inizio, perciò tornano al paesino in cui lui è cresciuto. Nate, transgender, e non è abituato a rivelare la propria storia, quindi vivere dove la gente lo conosceva anche prima gli è difficile. Quando riprende i contatti con Jack, il migliore amico dei tempi della scuola, e cotta non ricambiata, i sentimenti ritornano più forti che mai.

Jack è tornato a casa per rimettere in ordine la propria vita dopo che la dipendenza dall’alcol gli ha fatto perdere tutto: il lavoro, la patente, e quasi la vita. Abita dai genitori, cosa tutt’altro che ideale, ma rinfocolare la sua amicizia Nate, o con Nat, come lo chiamava una volta, è un bonus inaspettato dell’essere tornato a casa. È sbalordito dalla trasformazione di Nate, e non può negare la propria attrazione. Cercare di avere qualcosa di più dell’amicizia potrebbe rovinare quello che hanno già, ma la chimica tra di loro è innegabile.

Nate dubita che i suoi sentimenti siano ricambiati, e sente che rischia di ritrovarsi con il cuore infranto. La riluttanza di Jack all’idea di dire ai genitori dei loro rapporti non fa che rafforzare i suoi dubbi. Con entrambi i loro cuori in prima linea e la loro felicità in ballo, Jack deve sistemare le cose, e Nate deve essere pronto a dargli una seconda occasione.

 

Hi lettrici e lettori Sale e Pepe,

oggi vi parlo del libro “Una Seconda occasione” di Jay Northcote.

Ultimamente ammetto di aver avuto un rapporto un po’ conflittuale con i libri di questo autore, perché li ho trovati sottotono rispetto ai precedenti e non volevo rimanere nuovamente “delusa”.

Ho però fortemente voluto leggere questa storia, sia perché la tematica della transessualità è poco trattata e, quando lo è, spesso è fatto in modi orribili, sia perché chi meglio di Jay (un uomo trans) poteva raccontarcela?

In effetti, non mi sono affatto pentita di averlo letto, anzi ho ritrovato, in parte, il tipo di scrittura che ho sempre amato di Jay.

La storia di Nate e Jack è quella di due uomini adulti, ormai quarantacinquenni che si ritrovano, anche se per motivi diversi, a dover ricominciare da capo le loro vite.

Ritornano a vivere nel loro paese di origine ma non sarà facile per nessuno dei due. Sembra quasi che gli ultimi due decenni non siano trascorsi e che il tempo sia tornato indietro a quando erano degli adolescenti.

Forse anche per questo mi è sembrato che alcuni loro comportamenti non rispecchiassero la loro effettiva età, infatti, ho trovato certi loro atteggiamenti un po’ immaturi. Questa è una delle poche cose che non mi ha convinta al 100% di questo libro, per il resto posso dirvi che ho trovato una storia davvero dolce e romantica e soprattutto che tratta in maniera “giusta” la transessualità.

Jay, con estrema semplicità e sensibilità, ci parla non solo della parte romantica che riguarda la relazione queer in cui è presente una persona trans, ma anche di quella che è la lotta di questa comunità, troppo spesso emarginata tra gli emarginati. Lo fa raccontandoci del coraggio di Nate, dei suoi dubbi e delle difficoltà di tutti i giorni, ma lo fa anche mostrandoci attraverso gli occhi di Jack cosa significa innamorarsi di una persona trans.

 

“ Essere gay era una cosa che lui aveva potuto scegliere di rivelare, mentre Nate aveva dovuto inevitabilmente fare coming out con chiunque nella sua vita per compiere la transizione. Aveva dovuto chiedere alla gente di usare il suo nuovo nome, i suoi nuovi pronomi. Doveva esserci voluto un sacco di coraggio.”

 

Come sempre, anche se l’argomento è particolarmente duro, Jay lo racconta con una delicatezza estrema e per questo non posso far altro che consigliarvi questa lettura, che, per me, è stata importante e mi ha insegnato qualcosa.

Non solo una storia d’amore, ma un inno della comunità trans.

 

 

firma Claudia

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