Recensione “Un segreto a Parigi” di Caroline Montague

 

 

 

1952. Nella Parigi del dopoguerra, in cui si respira un’atmosfera febbrile, Sophie Bernot sta studiando alla scuola di specializzazione medica per diventare cardiochirurgo. Giovane donna in un mondo di soli uomini, è determinata a dimenticare un passato di dolore e precarietà e a costruirsi un futuro e una carriera brillanti, a qualunque costo.

Dall’altra parte della città, Sebastian Ogilvie non vede l’ora di realizzare il suo primo progetto architettonico. L’ambizione lo ha portato in Francia, qui ha incontrato casualmente Sophie: la vita sembra avere in serbo per lui bellissime sorprese.

Ma quando Sophie e Sebastian inizieranno a vivere una relazione piena di passione, dovranno anche fare i conti con una scelta che cambierà la loro esistenza in modo irrevocabile. C’è un segreto che avrà bisogno di molto tempo per essere svelato…

Una donna e un mestiere che per l’epoca è solo da uomini, farsi forza e largo in quel mondo maschilista è il suo unico scopo e se nel frattempo una notte di passione lascerà traccia di sé, ecco che “spostare” il problema è la soluzione migliore.

Una promessa della medicina e un affermato architetto, un amore annientato fin dai primi passi e un regalo che rimarrà per sempre.

Una scelta che cambierà la loro vita, un segreto che verrà custodito per anni.

Rinunciare alla sua indipendenza, questo mai.

“Sophie era arrivata nella sua vita come un’esplosione e se n’era andata con la stessa fulmineità.”

A distanza di anni si ritroveranno, più maturi, con una carriera affermata e con quel segreto ancora da custodire.

Riuscirà Sophie a cedere il passo anche ai sentimenti?

Non tutto è perduto.

E quando il cuore prende il comando, la ragione smette di esistere.

Una promessa: Guarire i cuori malati… “L’hai mantenuta a te stessa e al mondo”

ELEONORA

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